Con un gesto ampio invitò tutti a raccogliersi un’ultima volta sotto i festoni ormai piegati dalla brezza serale e iniziò la sua carrellata di ringraziamenti per tutti coloro che avevano reso possibile l’evento. Si susseguirono i nomi di tutti i cuochi, i musicisti, i falegnami, gli anziani che avevano raccontato storie, i bambini che avevano recitato versi antichi.
Giunse il turno di Densey e Joy.
Il sindaco li chiamò con uno sguardo verso il fondo della piazza. Salirono con grazia, inchinandosi lievemente tra gli applausi.
Il sindaco colse l’occasione della loro presenza per parlare del significato del talento, della dedizione e dell’eleganza con cui la sartoria aveva contribuito all’intera festa.
Al ringraziamento di Densey seguì un lungo applauso. Era l’abbraccio finale di un paese che, per un giorno, aveva ricucito la propria storia con un piccolo assaggio del suo grande passato.


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