“Lasciarsi Stare”

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TESTO

Sarà qualcosa d’inerente alla relatività
Il mio studiare il ticchettio di un “caso mai”
E il quotidiano nostro tendere alla complicità
Tra il salutarsi, un altro addio e un “come stai?”

Saranno queste luci spente o la fatalità
A spingerci in un niente fatto di guai
E un cenno indifferente e la mia omertà;
Tra il ridere e il sorridere, te ne vai.

Si dice troppo in troppo poco, nevvero, ormai?
E costa troppo questo gioco, a presto o mai.

E fare e disfare castelli di sale;
Ma che male pensare che possa accadere
E cadere nel mare d’un monolocale,
Ma che palle sapere che non può accadere
E ti guardo partire e tu mi vedi andare,
Ma che male questo lasciarsi stare.

Ed è il tuo sguardo indifferente la mia America;
Io su uno scafo fatiscente tra le boe.
Sarà che non mi frega niente di questa città:
Se hai voglia di scappare siamo in due

E sono frasi da cantante che ho fregato qua e là
Poiché obbiettivamente non ho più idee;
Comunque, quasi sempre, son perfette a metà
E a metà restiamo sempre, ognuno sulle sue.

Si pensa troppo senza luce e che senso ha?
Ché passa tutto così veloce, stasera che fai?

E fare e disfare castelli di sale;
Ma che male pensare che possa accadere
E cadere nel mare d’un monolocale,
Ma che palle sapere che non può accadere
E ti guardo partire e tu mi vedi andare,
Se hai qualcosa da dire posso ancora restare
Ché ho due sdraio in cortile e un giovedì da sprecare
E lasciamoci, infine, o lasciamoci stare.


COMMENTO DELL’AUTORE


ANALISI AI [BETA]

L’analisi dell’IA fornita in questo blog ha lo scopo di offrire una prospettiva interessante e di stimolare la riflessione sulla musica e sul suo significato. Tuttavia, si consiglia di considerarla come un punto di partenza per ulteriori esplorazioni e discussioni, anziché come una valutazione definitiva. La bellezza dell’arte musicale risiede nella sua diversità di interpretazioni, e invitiamo gli utenti a condividere le proprie opinioni e riflessioni sulle canzoni in discussione.


“Lasciarsi Stare” si apre con una riflessione sulle intricanti sfumature delle relazioni umane, spesso condite da incertezze e riservatezze. Il protagonista, in un dialogo interiore, esplora il tormento di non riuscire a esprimere i propri sentimenti, intrappolato tra il desiderio di confessare e la paura del rifiuto. La canzone dipinge il quadro di un’amicizia che potrebbe trasformarsi in qualcosa di più, ma che rimane sospesa nell’ambiguità. Attraverso versi poetici e una melodia malinconica, il testo esplora il conflitto interiore del protagonista e la sua lotta con l’idea di lasciarsi andare o semplicemente restare immobili nel limbo delle emozioni non dichiarate.

“Sarà qualcosa d’inerente alla relatività”: L’uso del concetto di relatività qui suggerisce la soggettività delle esperienze personali e delle relazioni interpersonali. Il protagonista riflette sulle sfumature e sui vari punti di vista che influenzano la percezione di una situazione.

“Il mio studiare il ticchettio di un ‘caso mai’”: Il protagonista è immerso nella contemplazione e nella valutazione costante delle possibilità (“caso mai”) di una relazione più profonda. L’uso del termine “ticchettio” suggerisce una sorta di ossessione o fissazione su queste ipotesi.

“E il quotidiano nostro tendere alla complicità”: La complicità è un elemento chiave nelle relazioni, ma qui viene presentata come una tendenza quotidiana che sembra non decollare mai completamente. Ciò suggerisce una sorta di vicinanza o affinità, ma anche una mancanza di chiarezza sul futuro della relazione.

“Tra il salutarsi, un altro addio e un ‘come stai?’”: Questo verso mette in luce la natura ambigua e incerta della relazione. Tra saluti, addii e domande apparentemente banali sullo stato d’animo (“come stai?”), il protagonista si ritrova intrappolato in un limbo emotivo.

“Saranno queste luci spente o la fatalità”: Le “luci spente” potrebbero simboleggiare la mancanza di chiarezza o di guida nella relazione, mentre la “fatalità” suggerisce un senso di destino inevitabile o di mancanza di controllo sulla situazione.

“A spingerci in un niente fatto di guai”: Questo verso sottolinea il rischio di perdere se stessi in una relazione incerta, una situazione che potrebbe portare solo a problemi e difficoltà.

“E un cenno indifferente e la mia omertà”: L’”omertà” qui rappresenta la mancanza di coraggio nel comunicare apertamente i propri sentimenti. Il protagonista rimane in silenzio, incapace di esprimere apertamente ciò che prova.

“Tra il ridere e il sorridere, te ne vai”: Quest’ultimo verso evidenzia la confusione e la contraddizione emotiva del protagonista. Tra momenti di allegria e sorrisi, la persona amata se ne va, lasciando il protagonista nell’incertezza e nel dubbio.

“Si dice troppo in troppo poco, nevvero, ormai?”: Il protagonista riflette sulla superficialità delle comunicazioni nelle relazioni moderne. Il “troppo poco” suggerisce una mancanza di profondità nelle interazioni, mentre il “si dice troppo” potrebbe indicare una comunicazione superficiale e inconcludente.

“E costa troppo questo gioco, a presto o mai”: Il “gioco” delle relazioni sembra richiedere troppo, sia in termini di sforzo che di rischio emotivo. L’alternativa “a presto o mai” sottolinea l’incertezza e l’ambiguità del futuro della relazione. Il protagonista riflette su quanto sia difficile investire in una relazione incerta e instabile.

“E fare e disfare castelli di sale”: Questa metafora rappresenta il ciclo continuo di speranza e delusione nel costruire qualcosa di fragile e effimero, simboleggiato dai “castelli di sale”. Il protagonista si impegna in un processo creativo (fare) solo per vederlo crollare (disfare), riflettendo il suo desiderio e la sua frustrazione nell’immaginare un futuro con questa persona.

“Ma che male pensare che possa accadere”: Questo verso riflette il desiderio del protagonista di aggrapparsi alla speranza nonostante le delusioni passate. Anche se consapevole delle difficoltà, il protagonista trova conforto nell’immaginare che le cose potrebbero andare per il meglio.

“E cadere nel mare d’un monolocale”: Qui, il “mare d’un monolocale” rappresenta un ambiente confinato e claustrofobico, simboleggiando il senso di oppressione e di confusione emotiva del protagonista. La caduta nel mare suggerisce una profondità emotiva e un senso di perdita nell’affrontare la realtà.

“Ma che palle sapere che non può accadere”: Questo verso esprime il senso di impotenza e frustrazione del protagonista nel confrontarsi con la realtà che le cose potrebbero non andare come desiderato. L’uso colloquiale di “che palle” aggiunge un tono di sfida e disillusione.

“E ti guardo partire e tu mi vedi andare”: Questo verso riflette il tema della distanza emotiva e della mancanza di comunicazione efficace nella relazione. Il protagonista osserva la persona amata allontanarsi mentre si sente invisibile e non compreso.

“Ma che male questo lasciarsi stare”: Qui, il protagonista riflette sulla difficoltà di lasciar andare una relazione che non sembra avere futuro. Nonostante la sofferenza, il protagonista riconosce il valore di smettere di lottare e di lasciare andare.

“Ed è il tuo sguardo indifferente la mia America”: Questo verso utilizza una metafora potente, confrontando l’indifferenza della persona amata al concetto stesso di “America” per il protagonista. L’America, spesso vista come un simbolo di libertà e opportunità, diventa qui una metafora della speranza e del desiderio del protagonista. Il fatto che il suo sguardo indifferente sia paragonato a questa idea indica quanto sia importante per il protagonista la sua attenzione e il suo affetto.

“Io su uno scafo fatiscente tra le boe”: Qui, l’immagine dello “scafo fatiscente tra le boe” suggerisce un senso di perdita e di smarrimento. Lo scafo fatiscente potrebbe rappresentare la fragilità del suo stato emotivo, mentre le boe simboleggiano la sua ricerca di stabilità e direzione.

“Sarà che non mi frega niente di questa città”: Questo verso evidenzia l’alienazione del protagonista nei confronti del suo ambiente circostante. La città diventa un luogo impersonale e privo di significato per lui, riflettendo il suo senso di disconnessione e di estraneità.

“Se hai voglia di scappare siamo in due”: Qui, il protagonista offre una sorta di solidarietà alla persona amata, sottolineando il desiderio condiviso di fuggire dalla situazione attuale. Questo verso suggerisce un legame emotivo tra i due personaggi, basato sulla loro condivisione di sentimenti di smarrimento e desiderio di fuga.

“E sono frasi da cantante che ho fregato qua e là”: Qui, il protagonista ammette di aver preso in prestito queste frasi da canzoni altrui, suggerendo una mancanza di originalità o di ispirazione personale. Questa autocritica riflette il suo senso di frustrazione e di mancanza di direzione nella propria vita.

“Poiché obbiettivamente non ho più idee”: Questo verso esprime il senso di vuoto e di mancanza di ispirazione del protagonista. Si sente bloccato e incapace di trovare una direzione nella propria vita o nelle proprie relazioni.

“Comunque, quasi sempre, son perfette a metà”: Questo verso riflette il tema della mancanza di completezza e di realizzazione nelle relazioni del protagonista. Anche quando sembra che le cose vadano bene, c’è sempre qualcosa che manca o che non è soddisfacente.

“E a metà restiamo sempre, ognuno sulle sue”: Qui, il protagonista riflette sul fatto che le sue relazioni sono spesso incomplete e poco appaganti. Non riesce a raggiungere una connessione emotiva completa con gli altri, rimanendo isolato e distante.

“Si pensa troppo senza luce e che senso ha?”: Qui, il protagonista riflette sul senso di vuoto e di mancanza di direzione nella propria vita. L’immagine della mancanza di luce suggerisce un senso di oscurità e di incertezza, mentre la domanda retorica “che senso ha?” indica la sua frustrazione nel cercare un significato o uno scopo alla propria esistenza.

“Ché passa tutto così veloce, stasera che fai?”: Questo verso riflette il senso di fugacità e di rapidità con cui passa il tempo. Il protagonista si rende conto di quanto veloce scorra la vita e si chiede quale sia il senso di tutto questo. La domanda “stasera che fai?” suggerisce un senso di solitudine e di vuoto emotivo, poiché non sa cosa fare o a chi rivolgersi per trovare conforto o significato.

“Se hai qualcosa da dire posso ancora restare”: Nonostante la frustrazione e la delusione, il protagonista mostra disponibilità a rimanere e a discutere la situazione, dimostrando un residuo di speranza e desiderio di risolvere i loro problemi.

“Chè ho due sdraio in cortile e un giovedì da sprecare”: Qui, il protagonista offre una sorta di rifugio emotivo, suggerendo di trascorrere del tempo insieme, anche se solo per evadere dalla realtà per un momento.

“E lasciamoci, infine, o lasciamoci stare”: Questo verso esprime la decisione finale del protagonista: lasciare che le cose vadano come devono andare o rinunciare del tutto alla relazione. È un’ammissione di sconfitta e un modo per mettere fine a un’incertezza che non sembra avere soluzione.

“Lasciarsi Stare” è una canzone che riflette sulle complessità e le contraddizioni delle relazioni umane. Attraverso immagini evocative e metafore potenti, il testo delinea il percorso emotivo di un protagonista intrappolato tra speranza e rassegnazione, desiderio e realtà. I “castelli di sale” rappresentano i sogni e le speranze fragili del protagonista, mentre il “mare di un monolocale” simboleggia la solitudine e l’impotenza di fronte alla realtà. Nonostante la frustrazione e la delusione, il protagonista mostra un residuo di speranza, offrendo un’opportunità di dialogo e un momento di fuga dalla realtà. Tuttavia, alla fine, c’è una sensazione di accettazione, una decisione di lasciar andare o di lasciare stare, come se riconoscesse che alcune cose semplicemente non possono cambiare.


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Music and Lyrics by Marco Delrio


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