Social Decluttering.

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Nel contesto contemporaneo, dominato dall’incessante flusso comunicativo dei social media, la decisione di recidere i ponti con tali piattaforme può suscitare meraviglia, in particolar modo per chi, come me, ha costruito attorno ad esse un ecosistema promozionale per le proprie attività. Con deliberata riflessione e non senza un pizzico di coraggio, ho optato per un esodo digitale, abbandonando la molteplicità dei social per consacrare la mia presenza virtuale a un unico spazio: il mio blog.

La mia decisione non è emersa ex nihilo, ma è il risultato di una scrupolosa analisi sul significato e l’impatto della mia presenza digitale. Ho osservato come il mio fervore nel coltivare hobby quali musica e poesia, una volta viscerale e privo di condizionamenti esterni, stesse mutando in un esercizio di perpetua esposizione mediatica. La necessità di un continuo aggiornamento sui vari social aveva iniziato a soffocare l’essenza stessa del mio interesse personale, riducendo momenti di pura passione a semplici occasioni di visibilità.

La scelta di disintossicarmi dal superfluo digitale si allinea con la mia filosofia ossessiva di un minimalismo quasi utopico, oramai, qual tendenza che predica la semplificazione come mezzo per riconnettersi con ciò che è genuino e veramente significativo (per il sè). Il declutter digitale, ossia la riduzione consapevole delle distrazioni online (e offline in alcuni casi), s’è imposto come passo imprescindibile verso la riscoperta d’una serenità quasi dimenticata. Questo processo di decluttering mi ha guidato a identificare il blog come l’unico veicolo necessario e sufficiente per una comunicazione ponderata e di sostanza.

Il mio blog è stato, è divenuto ed è l’emblema della mia indipendenza comunicativa nel cluster sordo del vociare digitale, un’oasi di riflessione lontana dall’effervescenza dei social che, a discapito della denominazione, paion sempre più un’ode al singolarismo e alla superbia, alla vanità e all’egotismo. La frequenza degli aggiornamenti si è trasformata in una cadenza misurata e significativa, dove la riflessione prende il posto della reazione istantanea.

Il minimalismo digitale non è semplicemente una scelta estetica o una tendenza, ma una prassi che invita a interrogarsi sul ruolo e l’efficacia dei social media nella propria vita. Il mio passaggio a una dimensione online più circoscritta è un invito aperto alla comunità del web (o a chiunque inciampi in questo articolo di un blog che ha più lettere nell’indirizzo che lettori) a riflettere sull’autenticità della propria esistenza virtuale, sulla reale necessità di essere ubiqui digitalmente e sul valore di un’esistenza “scollegata” ma più profondamente connessa con la realtà.

La mia transizione verso il minimalismo digitale e il decluttering non ha depauperato le potenzialità promozionali dei miei interessi; al contrario, l’ha trasformata in una forma più riflessiva e selettiva. Il mio blog è ora un bastione di contenuti meditati, una raccolta di esperienze condivise non per la voracità del consumo istantaneo, ma per il piacere della condivisione ponderata. La mia digitale esistenza si è trasfigurata in un esercizio di presenza intenzionale, ove ogni post riflette una scelta consapevole e ogni parola è depositaria di un significato profondo.

La mia scelta di non adottare un periodo di transizione o di comunicare preventivamente il mio allontanamento dai social network rispecchia la mia aspirazione a un ritorno alle origini, a un modo di comunicare più intimo e personale, caratterizzato dalla qualità del pensiero e dalla profondità del contenuto. La decisione di scomparire senza preavviso dai social media è un atto di fiducia nella capacità del mio pubblico di rintracciarmi attraverso nuovi canali, qualora lo desiderino.


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3 risposte a “Social Decluttering.”

  1. Avatar luisa zambrotta

    Capisco e condivido la tua decisione, ma penso che forse sparire all’improvviso da tutte le piattaforme social senza lasciare spiegazioni potrebbe far preoccupare chi ti aveva a cuore 💟

    "Mi piace"

    1. Avatar Marco Delrio - mvrcodelrio.com
      Marco Delrio – mvrcodelrio.com

      Chi mi ha cuore sa sempre dove trovarmi 🙂 Ma apprezzo la tua preoccupazione! 🙂

      Piace a 1 persona

  2. Avatar endorsum

    in questo passaggio reputo che il tempo perso qui sia del tutto guadagnato 😉

    Piace a 1 persona

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