“Imprevisti Raccomandabili”

tratto da “La Sostenibile Pesantezza dell’Avere” (2014)Capitolo Sette Meno Meno

Proprio mentre finisco di leggere un’altra pagina del diario, il mio cellulare suona nell’altra
stanza.
Strano, perchè ce l’ho in tasca.

Photo by John-Mark Smith on Pexels.com

Avviandomi verso il suono penso alla strana lettura che ho intrapreso questa notte: chissà
come sono questi Mario e Dario, saranno amici, fratelli, padre/figlio?
O sono semplicemente idioti?
Mi piace come scrivono.
Ma non quello che scrivono.
Però leggo volentieri.
A meno che non si tratti di leggere quello che scrivono.
Va beh, il cellulare mi dice che ho una mail.
Chi diavolo manda mail a quest’ora tarda della notte?
A proposito, sono l’unico che non capisce perchè si dice “alle due di notte” e “alle tre del
mattino”?
Apro la mail.
Maledetta pubblicità.
No, non voglio fare un’assicurazione auto e vincere un cellulare fotonico ad antimateria.
Odio lo spam.
Ehi, lo spam. Come diceva Fluvio.
Vediamo se mi ricordo questo di aneddoto!
Mmmh…
“SPAM!” fece la pistola del postino.
La serratura saltò per evitare le schegge ma non ce la fece.
Il postino tirò giù la porta con un calcio.
Quello della pistola.
Davanti agli occhi gli si mostrò il salone deserto e silenzioso.
Si guardò intorno ma non vide nessuno.
Cominciò: “Ho una raccomandata…”
Ma non vi fu nessuna risposta.
Forse perché non aveva fatto nessuna domanda.
Quindi riprovò: “Ho una raccomandata?”
“Si!” disse una voce dalla cucina.
Il postino si diresse verso di essa.
La porta si aprì e gli parlo dei giorni andati. “Torneranno” la rincuorò il postino.
Non era la cucina.
D’altronde, come poteva saperlo?
Seduto sopra il tavolo c’era Menelauripide che sorseggiava un tè utilizzando un intero wc in
porcellana.
“Che fai?” gli gridò il postino puntandogli contro la pistola.
“Ho letto che il tè si beve nelle tazze…”
Il postino sorrise.
“Vuoi fumare?”
Menelauripide fece cenno di si e il postino gli passò la canna della pistola.
“Ma cos’è questo rumore?” disse Menelauripide.
“Niente, è solo il grilletto. Ha fame. Ma tu perché sei sopra il tavolo?”
“Mia mamma mi diceva sempre di mangiare sul tavolo per non lasciare briciole sul divano.
Potrebbero depistare Pollicino, il nostro cane.”
Dalla borsa del postino uscì una ragazza.
“Oh si…” disse il postino “è la tua raccomandata. È la figlia dell’assessore.”
La raccomandata prese una chitarra dalla credenza sebbene fosse atea e la diede al
postino che incominciò ad arpeggiare in quella stanza piena di fumo.
Dopo una canzone Menelauripide lo fissò e gli disse
“Beh? Non la suoni di nuovo?”
Il postino lo guardò con aria interrogativa e Menelauripide continuò: “So che i postini
suonano sempre due volte”.
Quando le racconta Fluvio fanno più ridere.
Volto pagina.

Photo by Edoardo Tommasini on Pexels.com
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