The Poem
Tratto da “Canzoni D’Inverno” (2016) Amazon Publishing
L’instabile sole d’ottobre,
Tra fronde di salici tristi,
Riposa sul nostro parlare
Di quei giorni ancora non visti
E mi chiedi a che ora si muore
Ché il tramonto qui non ha prezzo,
Ché l’ultimo è sempre migliore
Nonostante le tende di pizzo
Di una stanza del primo piano
Carezzata da un tenue maestrale
Che cancella il silenzio strano
E l’odore dell’ospedale
Ma ti vedo ancora convinta
Che il tuo dio possa far qualcosa,
Che qualcuno ancora ti senta
Recitare preghiere in prosa.
Discorro di Nietzsche tacendo
Ché tu discorri col chierico
Che ti propina il suo tremendo
Analgesico generico.
Poi, la suocera con dei fiori,
La noia di sguardi al passato,
Ti guardo annuire da fuori
Schiacciato sul vetro bagnato
E vorrei regalarti il profumo
Di strade passate di pioggia,
Vagare qua e là come il fumo
Che respiravamo giù in spiaggia.
Rispondi con gli occhi soltanto
A macerie di mille domande;
Se solo ci fosse più tempo
Oppure soltanto un istante.
M’han detto che amare è guardare
Qualcuno lasciare la vita
E ora ti guardo dormire
Immobile ed infinita.
