“Tappezzerie Magenta”

C’è un velo d’inutile ironia nell’eco che mi sussurra
E un cielo rossastro da poesia sul vetro della finestra;
Si spegne sui nostri guai
A cui non rimedierò mai.

Lo sterno schiacciato sulla madia
Graffiata da troppa fretta
E tu che dicevi “Andiamo via, ripensaci, che ti frega?
Ché tanto è tutto perso ormai,
Ché tanto ho gli incubi in stand-by…”

E’ solo un cataclisma,
Tu mostrami com’è che fai a restare in piedi
Mentre tutto crolla ancora.
“E’ solo la fine” scrivesti
Sulla cenere, fatico a restare in piedi
Mentre intorno il nulla mi affonda.

C’è un vecchio fantasma logoro e mi parla per cliché.
Dicesti che a volte è logico sentirsi colpevole
Ma tu alla fine che colpe hai
Se resti all’ombra di un bonsai?

E’ un mantra che sputo monotono 
Per rispondere ai perché
E tu che dicevi “E’ un attimo, 
A volte pensa un po’ anche a te
Ché tanto è tutto un soffio, sai?
E vengo se poi te ne vai…”

E’ solo l’apocalisse
Tu mostrami com’è che fai a restare in piedi
Mentre tutto crolla ancora.
E’ solo la fine di tutto,
Siamo cenere.
Tienimi ancora in piedi
Mentre intorno il mondo affonda.

E’ solo un’apocalisse
E tu insegnami, se puoi, a restare sempre in piedi
Mentre tutto crolla ancora.
E’ solo l’inizio di tutto,
Tienimi con te
Un altro giorno ancora
Mentre tutto intorno affonda.

Photo by cottonbro on Pexels.com
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