The Poem
Tratto da “Squali Arboricoli” (2014) Streetlib Publishing
Scivola un pallido sole tra i vetri sporchi
E scorre il sale senza freno e ancora duole
Ché tra le mani ho penne ma scrivo sogni
E già a lungo rimasi fuor de ‘ste aiole.
Soltanto un sole mi avvolge di niente
Mentre il monotono suono di suole
Rimbomba in rima tra le mura bianche
E io che osservo la parte di me che muore.
Candida al levarsi come un lampo di luce
Ché con il sole oggi non ha paragone
Ma quasi un tuono, un lampo rapace
Di mille colori mi dipinse il cuore.
Sì che ne trassi beneficio, senz’altro
Come di un giorno di sole ad aprile,
Come la spada approfitta di un maglio
Ma è destinata a una fossa in cortile.
E così fummo noi, ignari di tutto
Ché al calar del sole ancora rimpiango
Tu illuminata di giada, magnolia e giallo
Al tuo funerale dall’ultimo banco.
