Son da giorni sveglio,
Le quattro e mezza e penso:
“Mi butto sull’assenzio
Od opto per la bicicletta?”
Quattro sorsi e svengo,
Le cinque e un quarto e scendo
Con la faccia bianca e sfatta
E già alla terza sigaretta
E il silenzio non risponde mai
Ma è un maestrale che mi sfregia
Mentre rantolo nell’incertezza
Di anni esausti
Ma è un conflitto senza tregua
Tra il mio superego e la modestia
E perdono entrambi.
Ti ricordi il quieto
Vivere d’ottobre quando
Albeggiava troppo tardi
E mi svegliavi coi petardi?
Siamo morti dentro
Quel posporre stanco
Per rileggere Leopardi
E ridere da soffocarsi
E il silenzio non risponde mai
Ma è un maestrale che mi sfregia
Mentre rantolo nell’incertezza
Di anni esausti
Ma è un conflitto senza tregua
Tra il mio superego e la modestia
E perdono entrambi.
Ma è abitudine,
Per me è un normale sabato.
Ma c’è un maestrale che mi sfregia
Mentre rantolo nell’incertezza
Di anni esausti
Ma è un conflitto senza tregua
Tra il mio superego e la modestia
E perdono entrambi.
