“Il Mercato di Newlee”

The Story

Il dissestato viale di sampietrini si snodava tra le strette viuzze del paesino, abbracciando ogni anfratto, tra un germoglio verde che sbucava dalle fessure e un mozzicone di sigaretta che ancora non aveva sentito addosso le suole delle scarpe dei passanti. Il mattino era tiepido, velato di cotone grigiastro dalle sfumature pesca che andavano pian piano a cancellare dal cielo lo spicchio di luna.

Image by Brewminate

Murray teneva per mano la moglie, scorrendo con lo sguardo le pareti delle casette in mattoni che pendevano verso il centro della strada, incrociando, ogni tanto, lo sguardo di qualche abitante locale che, agrucciando la fronte, lo squadrava e lo seguiva con gli occhi – secondo Murray, chiedendosi chi fosse questo straniero ben vestito che calpestava la sua via. Mirtyle sfoggiava un caschetto nocciola e un leggero vestito in lino ornato di bottoni inutili; i minuscoli tacchi delle sue scarpette ticchettavano freneticamente per stare al passo del marito che, come sempre quando sovrapensiero, accelerava senza badare a lei.

Nel profumo del pane appena sfornato, la piazza si aprì di fronte a loro e un vociare soffocato li avvolgeva di buonumore. A cornice di quella apertura pavimentata di marroncino, un treno di carrozze e tavoloni in legno conteneva quello che poteva essere l’intero paese, in un formicaio organizzato e frenetico di compravendite. Quel piccolo paesino di costa ospitava il mercato solo 2 volte al mese vista la strada tortuosa che i mercanti erano costretti a fare per offrire i loro beni – tuttavia, la gente del posto li trattava come nobili di corte, adulandoli per uno sconto, ringraziandoli fin troppe volte ed esultando alle prime zoccolate dell’alba come fosse la festa del santo patrono.

Murray non era un grande fan delle folle – o di un qualsiasi gruppo di persone superiore alle 2 unità – sebbene, anche se non lo avrebbe mai ammesso – era intrigato dalle enormi pile di oggetti, ninnoni e pietanze che cominciava a distinguere mentre si avvicinavano alla piazza. Mirtyle era l’esatto opposto – ora era lei che accelerava il passo, quasi trascinando l’uomo per la mano, stringendola con più forza del necessario. Le loro silhouette, presto si confusero tra le altre, facilitate dalla presenza di altri forestieri ben vestiti, accorsi apposta quella mattina per uno sguardo al famoso mercato di Newlee.

Dalla carrozza più vicina all’ingresso, una tintinnante melodia esplodeva da un minuscolo apparato di ottone dai contorni in acero e, sul grosso bancone coperto di stoffa polverosa, una selezione di liuti, fiati e piccoli strumenti a percussione era oggetto di ammirazione di molti giovani del luogo che si allungavano per sfiorarne i particolari, bacchettati verbalmente ogni volta dal venditore, un bestione vichingo dalla barba arruffata che gli arrivava quasi agli occhi. Murray sostò qualche secondo, facendo sbucare lo sguardo tra le spalle dei ragazzi, per ammirare le fattezze pregevoli di quegli strumenti; Mirtyle era già stata assorbita dalla curiosità della carrozza a fianco: un piccolo bazar deambulante di spezie, aromi e semi di posti lontani. Gli odori del coriandolo e del pepe erano accecanti. La piccola venditrice che scavava nei sacchi e riempiva i vasi dei clienti vestiva un fazzoletto sgargiante intorno alla fronte, forse più per una questione di sudore che di moda, e non si curava degli sbuffi colorati che andavano a crearsi sempre più frequentemente sulle gote e lungo tutti gli avanbracci.

Voltando il capo verso la parte opposta, Murray scrutava la carrozza di una coppia di allevatori, di fianco a un grosso montone dallo sguardo stanco, legato a un palo da una corda bianca più di grande di qualsiasi altra corda da Murray mai vista. La coppia raccoglieva le offerte lanciate con gli urli delle persone accalcate davanti a loro e una di esse, a fine giornata, sarebbe tornata a casa con quel maestoso montone triste.

Dietro le carrozze, osservabili solo dalle fessure tra una e l’altra, i cavalli che avevano percorso il lungo viaggio notturno, si rifocillavano su enormi balle di fieno e frutta toccata. Il turbinio di letame, spezie, formaggi e colonie era da capogiro ma aveva un non-so-che di attraente per Murray che, senza nemmeno rendersene conto, sorrideva impercettibilmente. Mirtyle lo osservava divertita da poco lontano come si osserva un bimbo per la prima volta sulla neve.

Newlee sarebbe stata solo la loro prima tappa del viaggio e, col senno di poi, Murray si rese conto di aver fatto bene a dare retta alla moglie e aver programmato l’arrivo per il giorno prima del mercato. Probabilmente, la mente della donna era pervasa da ricordi di gioventù e nostalgia straziante e tutto quello che poteva fare Murray era assecondarla, seguirla, fidarsi e starle vicino.

Photo by Frans Van Heerden on Pexels.com
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