The Poem
Tratto da “Squali Arboricoli” (2014) Streetlib Publishing
Sull’ultima fioca biancastra luce
Si stancano gli occhi traversi.
Tempo, sei sempre solo croce:
Giustizi spietato l’andar de’ mie’ versi
Quando sporgo’l volere e avanzo d’inerzia
In pasto al mattino crudele:
Mi accosto alla fame inusuale, diversa,
Che stringe la salma d’un battutiere
Restio ed eccelso, mantengo la posa,
Coerente, ché già mentir m’ha scosso
A cercar solo spine di rosa
Ch’in fiamme poi getto godendomi il rogo
Seppur intorno tace il cosmo
E tendo solo ad evitarne il pensiero
Ma riluttante al procedere sono
Quando albeggia solo un sole nero
E sull’ultima forte gridata voce
Si spengono gli occhi sconfitti.
Fede, sei solo stampella
Che, pur zoppo, mi guarderan negare
E m’affondo ‘n un secchio di sale,
Ostensione d’un mero ricordo,
Vergine di amore, consapevole,
Che niente alberga ormai in questo corpo
E poi sull’ultimo gesto, un solito gesto,
Si squartano i sogni d’un uomo
Vita, sei solo l’incedere eccelso,
Entropico d’un viaggio nel vuoto.
