Un torrido tramonto di instabile coscienza
Sorride al mio riflesso increspato dalla sponda;
Si spegne un altro giorno di perfida violenza,
Mi confondo nel contorno della mia stessa ombra
E il buio tengo attorno, da sempre mi conforta
E da sempre gli rispondo con la stessa forza.
Io, tiranno senza trono, monarca di parvenza
A ruggire contro un muro di indifferenza
E di odio mi coloro!
Ma quanto costa ammettere di
Non essere come loro
E vivere restando solo!
Un debole lamento pervade la mia testa
E denigro il mio riflesso scomposto dalla pioggia.
Muore un altro mondo di muta ineguaglianza,
Di tacito assenso, paura e riluttanza.
Di nero, io dipinto, dal fato e dalla rabbia
E nero come il cielo che accorcia la distanza.
Frana anche l’orgoglio del re della foresta
Impiccato da un cordiglio, in una tempesta.
E di odio mi coloro!
Ma quanto è bello ammettere di
Non essere come loro
E vivere e morire solo!
