The Poem
Tratto da “Squali Arboricoli” (2014) Streetlib Publishing
Credo mi lascerò dormire
Nel tepore di un ricordo
Fingendo d’esser mite,
Fingendo d’esser morto.
Languido e debole venne
Dai mobili in acero neri
Il profumo che poi spense
La luce e i miei pensieri
Ma nel più perso dei sonni
Rividi il mare e gli scogli,
Le lucciole tra i cespugli,
La musica dei sogni.
Fu un attimo di due vite
Svegliarmi poi d’un tratto,
Le mani infreddolite,
Le testa nel tuo ritratto
E cosa mi resta all’alba?
Un fossato di sabbia,
Un aereo di carta in volo,
Un Monet su un tovagliolo.
