Il Diario dei Trialoghi Icastici #233 (#598)

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17/02/1925 – ore 21:19 – #233 (#598)

Non mi è dispiaciuto gittarmi  d’in tra l’urgenze tabulariali in compagnia di Victoria, di torno dal fine di settimana di sonno poco soddisfacente, nonostante, come previsto, anche quest’ultime ore di buio hanno avuto poco di che ristorare le mie membra. Pare che vi siano alcune variabili che non riesco a focalizzare ch’irrompono in maniera imprevista sulle mie solitanze serali e stravolgono i mie’ piani p’il buon reposo. Oi ho sperimentato un lungo bagno caldo prima di recarmi presso Streamver tentando di comprendere se fossero i lerciumi del dì d’in giri che restano piccicati alla pelle e ai cogiti fino ‘l momento di coricarsi. Non so, mi par bene un azzardo ma d’una qualche parte debbo pure cominciare a curare cotanta insonnia. Ne vedrò, quissà, i risultati, durante la notte ch’ha di che venire. L’ore della mane e del primo meriggio han scorso sin molti intoppi. Recentemente sto implementando una filosofia differente nell’ore di lavoro di torno pe’ la regione che prevede ch’ì non ritorni presso Lylcoin sin aver completato almeno due dì d’obbligazioni in uno solo. Arduo, me ne rendo ben conto, ma decisamente una sfida della quale abbisognavo, d’un lato pe’ mantenere alti e irraggiungibili i mie’ livelli d’efficienza, d’un altro pe’ di fatto portare in tasca un contributo maggiore alla fine del mese lavorativo, or che necessito alcune somme pe’ l’investimenti che si son fatti necessari pe’ tranquillare ‘l lungo termine. Di tali barcamenazioni finanziare irò a parlarne ‘n un’altra entrata. Cambiando argomento, la Fox Reprise non cessa di confortarmi, rassicurandomi in ogni assemblea d’aver raggiunto un punto tale da poter essere oramai ben imbastita pe’ l’incipio d’alcune manifestazioni e apparizioni pubbliche. Rallento, orbene, non che siano impellenti, costultime, ma debbo ammettere che sto eliminando gli attriti pe’ i membri incaricati dell’organizzazione di spettacoli. Ancor v’è di che studiare, ben sia chiaro, e ancor v’è di che sudare e memorizzare tomi e tomi d’in tra le mura del circolo, ma poco vi manca, oramai, relativamente, alla prima comparsa d’un qualche luogo in Bolinthos ove sfoggiare l’opere a marchio FR. Fin tardi, tuttavia, mi sento di dire, considerata la fondazione dell’associazione ch’ormai dista quasi tre anni, se non erro. L’ore scorrono, intanto, e di ritorno dal circolo, debbo ammettere d’aver meno energia e autonomia di veglia rispetto all’altri vespri.

Victoria Kurt’s, Bolinthos, Contea di Bolinthos, 1925


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