08/02/1925 – ore 20:50 – #224 (#589)
Per quanto le risoluzioni cotidiane mi spronino a permanere sui passi ch’ho bozzato innanzi, mi vedo costretto, sempre più di rado, badisi, a bisognare dì com’oi ove la ricalibrazione dell’intero ecosistema fisico e mentale si fa più che d’obbligo. Ben vero è ch’il dì oramai in chiusura è stato sottolineato da alcune impossibilitazioni ch’i nervi dell’arti superiori hanno creato. Un consulto celere col medico m’ha informato e allertato sull’infiammazioni dell’estremità cagionate dall’ultime mie obbligazioni effettuate con eccessiva veemenza. Di questo debbo far tesoro poiché sarà una variabile da tenere in considerazione nell’approccio delle pianificazioni future. Non posso tuttavia lamentarmi completamente della giornata odierna ove son riuscito ad espletare molte delle faccende domestiche che spesso conduce Ada sin il mio impiego attivo. Ancor in codesto momento, tuttavia, mi par che l’ore sian scioate frettolosamente sin ritegno e poco n’ho da trarre se non pe’ le letture cui mi sono dedicato. Rimuginare su alcuni paragrafi di filosofia trae seco ‘l vantaggio d’aver di che elaborare pur inconsciamente nelli sviluppi sia di codeste entrate che nelle riflessioni a posteriori delle mie interlocuzioni sociali. Vi sono alcune riflessioni che ciononostante m’alterano, sovente, e tale è la mia presunta incapacità di memorare tutto lo che di prezioso par esserci ‘n un passaggio, un periodo o ‘n punto che l’autore rimarca con estrema solennità. La mia presunta e testata difficoltà nel rielaborare molte delle nozioni apprese – o che tali paiono al tempo – è un qualché che quissà ho persino esplorato nel preambolo del primo libello d’entrate dell’anno passato; come ovviare a codesta mia deficienza è oggetto e soggetto del mio frequente rimbalzare su molti argomenti già frontati in precedenza – perfino rimarciando a ere accademiche, s’il tempo e la lena me lo consentono. Di fatto, mantenere un flusso di coscienza iscritto com’è codesto dovrìa stimolare alcune zone cerebrali ch’abbisognano d’un rispolvero in efficienza ma non sono ‘sì sicuro oramai che vi sia la scintilla necessaria pe’ definirne nuovi aspetti più frizzanti e rapidi. Lo ch’ho notato, tuttavia, oi, nello stilare l’ennesimo listino d’attività impellenti, è ch’ho tralasciato per molto tempo la mia sistematica agenda di solitanze diarie per dar respiro a una gestione palesemente più anarchica – seppure decisamente più minimalistica – dell’ore di stasi e recupero. La giornata ch’ha da venire deve necessariamente ser impostata per una rivangazione dell’origini qui succitate ov’ì di fatto crogiolavo nella soddisfazione d’un mai pago flusso produttivo e creativo. Tuttavia, devesi tenere conto oramai delle bisogne psicofisiche e delli strascichi passati nel disegno d’un nuovo metodo di gestione dell’ore diarie. Mi son dilungato. Avrei voluto discorrere un poco anche de’ temi ch’oi mi son capitati pe’ l’occhi e le mani nella lettura de’ tomi, temi tangenti alla mia situazione attuale, per vero, sfumati tra ‘l pessimismo cosmico e le rimodulazioni comportamentali fronte all’accezione del prossimo; ebbene, il poco tempo che m’è rimasto in vero lo lasso a una decompressione più lieve pe’ i miei cogiti.


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