Il Diario dei Trialoghi Icastici #198 (#563)

By

13/01/1925 – ore 21:09- #198 (#563)

Mi sono destato malamente, una volta ancora, poscia un’altra notte di sonno scadente, convinto di dover assolutamente trovarne la causa. Vi sarà il tempo ne’ prossimi minuti per cangiare un qualché nelle mie solitanze serali e nell’ambiente adibito. Prima dell’alba mi ha raggiunto Stewart per salire sulla mia vettura e raggiungere Matthew e Phillip presso Pauv, nella regione attigua. Oi, infatti, abbiamo avuto di che condividere il censimento inventariale presso due grosse fabbriche della zona, attività che solea espletare Andrew Hankle ma che ora permangono nel limbo, vistasi la recente decisione di quest’ultimo di abbandonare la collaborazione colla Frontprice. Vi sarebbero interi paragrafi di che parlarne se ve ne sarà l’occasione o s’il tempo e la memoria me ne porranno dinnanzi l’occasione. Sta di fatto che i quattro succitati sono stati eletti pe’ tali compiti giornalieri. Poco d’entusiasmante se non molta macinatura nel passo e nell’arrovellamenti classici e piuttosto tediosi, oramai, dell’obbligazioni che debbo solvere, sebbene non abbia patito più di molto il tragitto sonnolento e noioso verso la regione di Stretchnote oppure l’enorme quantità di tabulati da compilare. Stewart mi ha riferito che Juliet si trova in Bolinthos per qualche giorno e sto valutando se mettere da parte per un meriggio almeno il mio risoluto convincimento di allontanarmi dai rapporti sociali pe’ condividere un cordiale con ella e macari destinarle un poco dell’affetto che di fatto merita per la comprensione mostratami. Ne deciderò di conseguenza nelle ore de’ prossimi giorni, sebbene sia ben scettico di venir meno a cotanta mia fermezza riguardo. Di fatto, ne vedo molti benefici pe’ le mire che mi son apposto alla fine dell’anno appena scorso. Medesima azione quella che sto intraprendendo con Florence Calvin, mantenendo una distanza e un silenzio ‘sì spietati da parer maligni ma che, di paradosso o logica, ella – con Juliet di rimando – potrebbe comprendere sin fatica alcuna. Se arriverà – e fido ch’arrivi – il momento in cui esse vengano meno di pazienza per cotanta mia indifferenza, ebbene, che sia. Per quanto lamentevole, non posso deragliare del corso disegnatomi innanzi ché come ben ricorda il motto inciso sul bordo della mia agendicola, se non cangio nulla oi, dimani sarà l’ennesimo ieri. Ebbene, l’ieri non è ‘n dì che posso ritener incommensurabile.

Phillip Willows, Pauv, Contea di Pauv, Regione di Stretchnote, 1925


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da mvrcodelrio.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere