02/01/1925 – ore 22:00 – #187 (#552)
Sa di uisge a basso costo ‘l buio ch’ormai vige sull’ultimi minuti del dì, qualch’ora innanzi al mio ritorno all’obbligazioni pe’ la Frontprice poscia ‘l reposo dovuto pe’ le festività invernali. Il clima non par d’aiuto alla solerzia che solgo ostentare in codeste situazioni visti i rigidi tuffi delle temperature nella regione. Poco male, tuttavia, vedutosi ‘l mio impiego che mi permette di crogiolare nei riscaldamenti delle fabbriche delle regioni. Oi s’è spento ‘l secondo giorno d’un anno che par porti in saccoccia molto più de lo che lasso ai posteri e, nonostante ‘l mio apatico ser di fuori, ne traggo una rinnovata intraprendenza che d’eoni m’avea similmente abbandonato. Scarabocchio qualche linea su codeste paginette casi a monile de lo che debbo mostrarmi alle settimane ch’han da venire ove lo che maggiormente mi preme è il dimostrare costanza in le decisioni ch’ho preso ormai all’incipio dell’anno addietro, corniciando le mire ambiziose del mio taccuino colla rigidità intransigente che mai ho sfoggiato a dovere. Anelo – o quissà neanche un poco per vero – una cima di tabacco, or che non irò ammettendo scusanti pe’ lo sgretolarmi ne’ vizi. Quissà, l’unico, imperituro e detestabile, ecco, ebbene, vi sarà. Cotanta attesa insoffferente per ella che non debbo nominare e che bisogna di tanto sforzo per conto mio per rimanere nell’ombre d’un mai.


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