Per Joy la metà del viaggio era ormai trascorsa, ma ascoltare Corner le aveva fatto dimenticare ogni pensiero di controllare l’ora.
Si esprimeva esattamente come nei suoi libri. Era pacato, gentile ed elegante. Raccontò a Joy alcuni aneddoti sui luoghi scelti per ambientare la trama del suo libro, poi si soffermò su alcune espressioni che i personaggi pronunciavano. Aveva tratto spunto da avvenimenti particolari accaduti nella sua vita di quegli anni, e raccontandolo guardava fuori affascinato. La sua vita passata sembrava materializzarsi ai suoi occhi sul finestrino del treno.
“E’ stato difficile iniziare a scrivere, ma una volta che mi sono deciso e ho sentito che era il momento giusto, le parole sembravano quasi scivolarmi dalla penna al foglio. E’ stato magico scrivere questo libro, ed è per questo che ho voluto dedicare al ‘destino’ una parte del titolo.”
Joy si era ritrovata in quei pensieri e nel blocco dello scrittore che molti autori affrontano. Decise di aprirsi e confidarsi, quasi cercando un consiglio o una rassicurazione da parte sua.
“Devo confessarle che anch’io ho un manoscritto nel cassetto…una bozza, ecco. Ogni tanto ne porto avanti un capitolo, ma non sempre mi sento ispirata come vorrei.”
“Non insistere, se non senti che è il tempo giusto per farlo. La fretta non è una buona amica degli scrittori. Non disperare però. Fai tutto ciò che serve per aiutarlo ad arrivare, ma sappi che il momento giusto prima o poi giungerà da solo.”


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