Il Diario dei Trialoghi Icastici #50 (#415)

17/08/1924 – ore 20:12 – #50 (#415)

La mane in Augustine m’ha posto di buon umore di contro alle faccende che m’attendono nella settimana ch’avrà di che venire. Al momento il signor Tinsteel, come molti impiegati della Frontprice, si trova fuori dalla Britannia per un più che meritato riposo, avulso delle questioni d’impiego che ‘sì tanto lo tengono fremente durante l’anno. Non dubito ch’abbia ricevuto qualche telegramma urgente, tuttavia, da parte di qualche collega del sottoscritto troppo pigro pe’ consultare i manuali operativi ne’ momenti d’assenza del superiore. Per conto mio, non ho nuove da una decina di giorni dal signor Tinsteel e, per quanto senta di poco appena una stramba nostalgia professionale, debbo ammettere ch’il silenzio ch’oramai pervade ‘l mio cotidiano potrebbe ser un qualché al qual posso abituarmi. Le contro-indicazioni di cotanta quiete, tuttavia, si riscontrano nelle mie modalità appena caotiche della gestione dell’obbligazioni lasciatemi dal signor Tinsteel che, mesclandosi co’ mie’ recenti turbinii d’umore malsano, han creato alcuni salti temporali di procrastinazione a me ‘sì tanto non confacenti. Anzi, debbo dire, que’ detestabili momenti di perdizione nelle responsabilità ch’oramai debbo tenere ‘n scacco quasi automaticamente. Ebbene, la settimana ch’ha di che venire è più ch’esaltante pe’l sottoscritto; escluso un lunedì che mi vedrà impegnato probabilmente fino al meriggio tardo presso una fabbrica di Yeworld, molto distante dal mio nido ‘n Lylcoin, il resto de’ giorni sarà concentrato ‘n uno ristabilimento efficace delle mie azioni propedeutiche alle mire – cosa che, tuttavia, già si palesa a un ottimo livello di macchinazione. Avendo integrato alcuni sistemi di monitoraggio delle mie solitanze salutari, un regime di attività fisica piuttosto disciplinato e rigido, e una calendarizzazione estremamente dettagliata ma ‘l più minimale possibile, mi sento di poter spalancare quest’ennesimo portone verso lo ch’in fondo paio voler divenire per vero; tutto par solo esser questione di tempo e nulla più e, poscia quest’ultimi due giorni del fine di settimana dedicati all’eradicazione violenta dell’ultimi mie’ vizi nocivi, posso intascare finalmente alcune manciate di sano ottimismo, gemma oramai ‘sì preziosa e rara nel cotidiano della contea ch’a volte paio ser fori de’ tempi e delli spazi. Essìa.