BY FEDERICA BALDI
Ben camminava per le vie prendendo appunti su un piccolo taccuino, annotando nomi e dettagli con l’entusiasmo di chi sa che ogni parola scritta avrebbe potuto trattenere un frammento di quella magia. “È come se il tempo avesse sbagliato strada, per un giorno solo”, annotò.
Dal fondo della via, i genitori di Joy avanzavano a braccetto: il padre con un cappello a falda larga, la madre con una collana di perle proveniente da un baule di famiglia. Sorridevano, quasi intimiditi da tanta bellezza, ma felici di essere presenti e fieri del lavoro a cui anche Joy aveva contribuito.
Il suono dei tamburi, ormai più deciso, annunciava che la giornata era cominciata. E con essa, tutto un altro tempo.


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