Pagine Piene per Zucche Vuote #263

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BY FEDERICA BALDI

Aveva mani forti e gentili segnate dal tempo e dalle passione di chi non ha mai smesso di fare con cura il proprio mestiere. I capelli, ormai più argento che castano, ogni mattina venivano raccolti in uno chignon ordinato, lasciando sfuggire solo qualche ciocca ribelle. Indossava spesso grembiuli a fiori, annodati stretti in vita sopra vestiti semplici dai toni chiari, e ai piedi portava scarpe comode, con i lacci ben tirati. Il suo passo era deciso, ma non frettoloso; sapeva prendersi il suo tempo, anche solo per osservare un dettaglio nella vetrina o salutare qualcuno con un cenno del capo. E quando sorrideva, cosa che accadeva spesso, le si formavano ai lati degli occhi piccole rughe profonde, di quelle che sanno raccontare intere giornate passate a impastare pane e parole, per nutrire le persone in ogni senso possibile.

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