#13243-16
Or ‘sì va fondendo i contorni della d’essa figura ‘n lo mulinello di memorie ed epifanie, cada dì piute prossima_all’etere. L’osservo didietro delle medesime appannate cui soleo penzolare irrequieto masticando l’istanti, attendendone il profilo emergere dal fugiglio del crocicchio, ‘sì come fan tanti e come niuna facea. Or tale resta, ché tanti fannolo ‘ncora ed ella smise. Quissà ch’io smisi, di parpasso, di scorgerne l’incedere celere d’in tra l’ovatta delle cotidianità passanti, quissà pur il cercarne l’aureola di spezie e mestizia che ‘sì tanto al ventre venia come tenaglia. L’ennesima, pari orora, che dalle palme sotto il rigolo d’acqua tepida sciogliti via com’i resti de’ milliaia di caffè, com’ella che ‘n amai ché troppo bimbi_entrambi, com’ella che fuggì ché bimbo sol io; di contro tu, l’unica che doveo smarrire e l’unica che ‘n fondo non voleo smarrire.ℳ ᵝ

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