La vita di Leemer si era sempre distinta per la sua professionalità e umanità al tempo stesso.
In tante occasioni aveva dimostrato il suo altruismo, ma la più importante risaliva a una ventina di inverni prima.
Era una sera fredda, una fitta nevicata copriva ora dopo ora le strade con un manto spesso e pesante. Il vento soffiava forte, facendo tremare i rami degli alberi e lasciando cumuli di neve contro le porte delle case. Quel giorno un’anziana signora di nome Adele, che viveva sola ai margini del paese, era rimasta bloccata nella sua abitazione. Nessuno se n’era accorto subito finché il panettiere, caro amico di Leemer, non si era insospettito vedendo che non era passata come ogni mattina a comprare il pane. Senza esitazione i due si misero in cammino con pochi altri volontari, una pala in mano e una torcia accesa. Si fecero largo tra la neve fino ad arrivare alla casa della donna. La porta era bloccata dal ghiaccio e dalla neve accumulata, ma dopo minuti interminabili i due riuscirono a liberare Adele, ormai rannicchiata accanto al camino quasi spento, infreddolita e spaventata.


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