Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #351

By

14/06/1924 – Ore 17:05 – #351

Ier ho accettato l’invito al cordiale che m’è stato recapitato nel meriggio. Era da parte di William. Io e William Sharv avevamo preso sentieri diversi più d’un anno addietro a seguito d’alcune disquisizioni che riguardavano la compagnia teatrale di cui facevamo parte e di cui entrambi eravamo i fondatori. Coll’ultimi vortici epifanici e le bisogne di camminare in avanti, ho compreso che sarebbe stato ‘l caso mostrarsi maturi, perlomeno a me stesso, e ingoiare un qualsiasi rammarico o rimorso passato poiché, di fatto, rimuginarci ancora sopra non muterà lo ch’è capitato in precedenza. Anzi, lo fa rinascere nel presente d’ogniddì. Sinceramente, non ho lo spazio e la forza per gestire anche il passato quando, sovente, faccio fatica a destreggiarmi nel presente. Io e William ci siamo incontrati all’Ursus, una taverna di Kinghthill in cui elli non era mai entrato. Di fronte a qualche chiara cadauno abbiamo riassunto l’ultimi mesi nel modo più pacato e comprensivo possibile. Di fatto, credo ch’entrambi fossimo al limite della sopportazione delli screzi avvenuti e non sono serviti dialoghi riguardo ‘n quanto, per vero, non ne abbiamo mai avuto il bisogno. William Sharv abita in Bolinthos, nella cintura meridionale che tende all’ingresso di Knighthill e di Lylcoin e ho scoperto ch’ora elli si diletta presso uno studio amministrativo e legale che gestisce la burocrazia per una grande azienda della contea, di cui al momento non rammento il nome. La conversazione, come prevedibile, è dirottata velocemente sulle imprese artistiche ‘n cui siamo coinvolti. Elli si diletta di tant’in quando con una compagnia teatrale drammatica a stampo d’oltreoceano mentre ì mi son visto raccontare ‘n maniera più che prolissa tutti l’avanzamenti che il mio circolo letterario sta registrando, tra una fatica ell’altra. Dopo aver valutato molti aspetti della situazione attuale abbiamo preso ‘n considerazione l’idea di ristabilire la vecchia compagnia teatrale che fondammo ‘sì tanti anni addietro, quissà era il 1907 o giù di lì. Insieme abbiamo composto un’epistola da inviare al terzo membro fondatore dell’ultimo avvento della compagnia, il signor Stewart Bees, di cui io avevo perso le tracce ‘sì tanto tempo addietro datisi ulteriori disguidi e litigi, col senno di poi, ammetto, cagionati dal mio infantilismo egoista. Ma questa, quissà, è una storia per un altro momento. Oi m’è rivata una missiva di risposta e immagino che la stessa sia rivata a William: in questa, Stewart B. (addiziono l’iniziale del cognome per distinguerlo da Stewart C., il co-fondatore della Fox Reprise) ci dimandava la presenza per una breve riunione presso Whogburg. Non ho dubbi che anche William abbia accettato l’invito che, se non erro, sarà tra tre ore presso una modesta taverna della succitata Whogburg, piuttosto lontano da Lylcoin e dalla dimora di William. Per celebrare l’occasione, oi mi sono diretto al negozio di Samuel Once per recuperare un nuovo ludofono. Per quanto questa sia stata una decisione prematura, quissà, e piuttosto impulsiva, non ho alcun rimpianto a riguardo, anche poiché l’utilizzo dello stesso sarà ben gradito perfino tra le fila del mio circolo letterario. Il ludofono di legno chiaro ch’ho acquistato non è un oggetto di alto valore ma, come ben sanno quelli ch’ormai mi conoscono, tali aggeggi diventano mia ossessione, parte della mia attuale famiglia. Credo d’aver rivolto lo sguardo ad esso almeno quattro volte durante la stesura di quest’entrata. La mane, in vece, con Ludmilla è scivolata via sin troppe complicazioni. Ero convinto di concludere tutti i lavori in poco più di tre ore ma credo d’esser andato via dalla Vendrot Factory verso la quinta ora di lavoro. Oggettivamente Ludmilla non è la collega più veloce nella compilazione dei tabulati inventariali ma non mi lamento, sono comunque lieto d’aver concluso quest’obbligazione per il signor Tinsteel, per quanto dissimile da lo ch’opero cotidianamente. Oi attendo ulteriori nuove da Juliet sebbene, ormai col sole che va abbioccandosi, dubito ch’il signor Watson mi possa recapitare ulteriori lettere, sopra di tutto da fuor della regione: esse tendono a impiegare un giorno addizionale per via dei controlli alle frontiere tra regioni – blandi, per carità, quando si tratta di corrispondenza, ma vi sono. L’ore che mi separano dall’appuntamento di stasera in Whogburg le spenderò a questo scrittoio, pianificando la giornata lavorativa in arrivo e tentando di allinearmi alle mie mire attuali.  

William Sharv, Bolinthos, Contea di Bolinthos, 1924


CONTACT ME

Mail: delriomarco.md@gmail.com


Elaborazione in corso…
Fatto! Sei nell'elenco.


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da mvrcodelrio.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere