04/08/1923 – ore 20:47 – #36

Lily si sta dirigendo verso Gersburg con il convoglio serale. Viene compagnata dall’addetti al pubblico della locomotiva stessa che hanno adibito personale per tali tragitti con i giovini che viaggiano in solitudine. Attenderò un riassunto dell’avventura ne’ prossimi giorni quand’ella avrà modo e voglia di scrivermi una delle sue missive ermetiche. Il tempo che abbiamo scorso insieme questo fine di settimana è stato contornato da molto silenzio, un aspetto del riposo settimanale che entrambi apprezziamo molto più di quanto addirittura proclamiamo. È sempre coinvolgente, tuttavia, il modo in cui ella riesce a catapultarmi nel suo intimo mondo a me ‘sì distante, fitto di quotidianità frivole ma ‘sì illuminanti sul tipo d’individuo ch’ella sta plasmando di torno al suo corpo. Le tribolazioni all’accademia sono piuttosto sotto controllo, di contro, gestisce il tutto in maniera eccellente, sebbene sovente vi siano ripercussioni psicosomatiche date dall’eccessiva mole di lavoro domestico che gli alunnni son tenuti a completare in vista delle lezioni successive. Nulla di preoccupante, badisi, sopra di tutto poiché è ella stessa che ha apposto mire e linee guida d’un certo spessore alle quali non vuole e non permette di mancare. Inoltre, sia io che Annie, tentiamo di non esacerbare tale condizione di pressione, ancor meno quando, di fatto, le valutazioni che riceviamo dal corpo insegnanti son più che positive. Col senno di poi e fianco al paragone inevitabile coi compagni, posso ritenermi talmente orgoglioso d’esser quasi masticato dall’invidia per non aver dedicato lo stesso impegno all’accademia come Lily sta facendo alla sua età. S’avrà di che coltivarne la costanza ed è quivi ch’il contributo di Annie, probabilmente non sarà fondamentale come ‘l mio, essendo ì continuamente invaghito dell’arte dello studio e bramoso di infiniti insegnamenti sui concetti e materie più disparati.

Arthur Parker, Marco Delrio

Marco Delrio