Il treno si mosse con un lieve sobbalzo, lasciandosi alle spalle la stazione affollata. Joy si sistemò meglio sul sedile accanto al finestrino, stringendo le mani nella sciarpa per scaldarsi. Fuori, la città scorreva veloce: palazzi grigi, strade trafficate, ponti di ferro. Ma sapeva che, presto, il paesaggio avrebbe iniziato a cambiare.
Dopo la prima mezz’ora di viaggio, il treno iniziò la sua lenta ascesa verso le montagne. Gli edifici lasciarono spazio a campi aperti, poi ai primi boschi spogli d’inverno. Il cielo era ancora velato, ma di tanto in tanto un raggio di sole filtrava tra le nuvole, illuminando la brina che ricopriva l’erba e gli alberi come un velo di cristallo.


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