Annotazioni #13073-17

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#13073-17
Bice pur tu che scennesti dell’empireo e del Parnaso quissà sol pe’ dar cagione a ‘sì tanti carmi ch’ascosti e geli teneo didentro. Or cotanti veon le luci dell’astri e tant’altri innanzi braman che ser iscritti. Oi miravo for del quarto che sul vico volta a reni del nido mio e meco al tuo padre ingiuriavo che col pioggino tristo oi portommi novelli rammarici, pe’ forza e non parvenza. Ai, qual tra le innumerabili è la più ardua codesta certamine, in fra ‘l diario mio bozzar di canti ch’amanoti finove il motto pote e ‘l rogo didentro che solo ‘l guardo in l’occhi di l’un l’altro avea chiaro dialogo, lo che palese ti fu fin l’alba, lo che quinci innanzi regalo all’una e sola image tua che meco rimane.

ℳ ᵝ


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