Annotazioni #13071-20

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#13071-20
Baltano a tre di volta, fesse d’alcuni ‘stanti, sovente quan li fumi delli vizi van pe’ ganasciar le tempie pria e poscia le palpebre. L’una immonda ch’ancor bramo e conto, coll’incipio maiuscolo ché mi fa cieco e stolido, qual fossi falana contra i luciar alti delle calli. L’altra inniora ch’il cor mio ben sa crollarsi della cuticagna della priora musa e meglio ancora staria leco, pur sciutto della fede ch’ì ruinai ‘sì tant’anni ormai che fueron. E ‘n coda la che sa e cui ammisi, la che ‘n capo schiara e quissà videmi come niuna prima, la che ‘n sorte ancora delli vaghi. Paion tre sonni e tali stanno, in vero, ch’inil silenzio, si la reggia prostro, perfino sentomi vaticinare del di loro sgretolarsi bieco, sin fretta o clemenza.

ℳ ᵝ


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