Dystoria IV

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Un composto annuire di assenso rispettoso serpeggiava tra tutte l’altre rappresentanze delle regioni, con l’esclusione di quelle di Vayrless che, alle parole del portavoce di Norleaves, s’erano limitate a un guardo silente e di sentori astiosi. «Anche oggi, fidati rappresentanti di Plemo,» continuò il saggio Bauden, dal suo podio in legno, ora poggiando le mani sulla testa del pulpito che ne usciva fine «anche oggi, quando scenderà il frigido buio della notte e le nostre membra aneleranno solo il caldo guanciale, saremmo di fronte a tale dilemma, a preparare corpo e mente per il viaggio del ritorno verso le nostre case e i nostri affetti, ed esso sarà travagliato e lungo poiché le nostre carrozze non potranno traversare il pianeggiante confine della regione di Vayrless. Dovremo pagar dazio alla regione di Axelar e percorrere per meno d’un giro di lancetta i suoi bellissimi campi e le sue strade battute corniciate di pietre decorate; dovremmo pagare il dazio alla regione di Hayles, la cheta terra dei popoli misti e, di lì, traversare il golfo che ci separa dalle nostre dimore ove nei ristretti territori dove nascemmo siamo divenuti capaci, abili e volenterosi di dar vanto alla divina Plemo, la stanza del dio Thalio. Oppure, si badi, dovremmo lasciare per il meridione e attraversare con dazio la regione di Astar, terra del divino amore e delle puntute montagne, per poi giungere in Braybeen e aggirare con altri dazi l’intera macchia di monti crudeli dove tanti dei nostri avi perirono per la fame, il freddo, le bestie e la fatica. E allora vi dimando, popoli di Plemo che parlano con la voce degli uomini a me dinnanzi, vi dimando e vi prego come solo può fare un uomo devoto di Thalio, dio delle arti, qual è la ragione di così tanta pena che Norleaves debba stare alle decisioni senza senno della magnifica e verde regione di Vayrless. E dove, vi dimando inoltre, dove potremmo recarci, se un altro luogo in questa stanza esiste, per camminare e far galoppare i cavalli carichi delle nostre merci per arrivare a vendere, a comprare, a parlare e trattare e conoscere con i divini uomini della nostra capitale Obiscura, divina città del dio Thalio.» Così parlava il sommo Bauden, dal suo piccolo podio di legno scuro che lo alzava di un femore sopra le teste degli altri rappresentanti di Norleaves. Mormorii di assenso e cenni rispettosi di congratulazioni venivano mostrati dalle rappresentanze dei consolati di Braybeen, Obiscura e Axelar ma nulla era cangiato nei volti slavati e seri delle rappresentanze della regione di Vayrless. Il rappresentante del consolato di Obiscura, il saggio Claro Payndeen, dal palchetto che s’ergeva tra le file dei suoi concittadini, levò un braccio verso le rappresentanze della regione di Vayrless, fornendo loro la parola. A quel gesto, il saggio Bauden scese a passo lento dal suo podio e si mise a sedere tra i suoi concittadini allietati dal suo discorso ma dall’aria poco fiduciosa.

[Continua]

Maurice Bauden, portavoce di Norleaves, 1145 dEx


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