Lo ch’ho qui ‘n fronte, sappi,
Fra ‘l nidor deserto d’ieri
E ‘l ciarlar vanente de’ tacchi,
È un desco de’ soliti pensieri
Che rimescio cada mane
Al lumìno serio de’ ceri
Ch’ancor lasso colare
Dal lato ov’addietro eri
E graffio carte, muri, pelle
E ‘sì urlo meco volentieri
E ‘ncora pitto bolle e stelle
Sui cieli che lassasti neri
E vacuo, bieco, quest’autunno
Poggia meco su i pomeri
Ov’or, settato, poeto attento
Al lume tristo di candelieri.

Candelieri
SOCIAL & CONTACTS
Mail: delriomarco.md@gmail.com

Elaborazione in corso…
Fatto! Sei nell'elenco.
Ops! Si è verificato un errore e non è stato possibile completare la procedura di abbonamento. Ricarica la pagina e riprova.



Lascia un commento