diVagazioni: “Ovatta”

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Quel nebbiar di poco desto
Ch’infido m’attende ligio
In tra le pause ov’assesto
I primi senni del mio grigio
Incipisce for di contesto,
Checché difetto o pregio,
E par ch’esto buco svesto
S’appiccici dosso a fregio
E vo’ duellandolo mesto
E tra l’ovatta gremia pigio
E tra l’ovatta spessa resto
Ch’essa quissà è prodigio
O ‘l fato mio ‘sì funesto.



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