Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #290

By

14/04/1924 – Ore 12;27 – #290

La mia levata anticipata sarebbe anche stata ottimale se non fosse per la dannata tosse che m’ha colto poche ore dopo essermi coricato portandomi a preoccuparmi qualche minuto riguardo; probabilmente ciò è causato dall’eccesso etilico e di tabacco di cui sono stato fautore nell’ultimi giorni. L’ultimo bicchiere di chino, ier sera, per vero, potevo evitarlo. Credo che tal fugiglio di vizio sia ‘n modo ch’ha ‘l mio inconscio pe’ gestire l’enorme quantità d’obbligazioni e urgenze di questo periodo, quissà perfino ‘n previsione delle prossime settimane per certo non invidiabili che m’attendono. Tenterò di porre rimedio, d’ogni modo, a tale spirale autodistruttiva poiché l’ultima cosa di cui necessito è un ostacolo non previsto in tutte queste settimane di pianificazione a lungo termine. Comincerò un esperimento risolutivo già in giornata, eliminando l’abuso etilico che durante l’avanzar dell’ore si palesa sempre più allettante ai mie’ occhi. Non sarà molto ma è un passo. Chi sa ch’anche riducendo le chiare e l’uisge, perfino la mia brama per la pipa non si cheti di conseguenza. Debbo monitorare la situazione poiché ‘l sonno di questi mesi sarà una delle parti più importanti delle mie giornate. In ogni caso, poscia una piuttosto faticata messa in moto, ho lassato April Street prima della settima ora della mane, coll’alba ch’ancora timidamente tentennava nello sbucar d’oltre i monti. Mi son recato verso la stazione ferroviaria ove v’è uno stabilimento di sistemazione e pulizia delle vetture da strada. Uno dell’obiettivi ch’ho addizionato ‘n questo periodo è ‘l procurarmi uno di questi aggeggi infernali pe’ facilitare lo spostamento fra contee. Quissà ‘l mio denominarli tali nella frase precedente può far intuire fin troppo bene la mia avversione all’uso di codesti minuti convogli a carburante; tuttavia, mi rendo conto e debbo ammettere che non sottostare alle variabili implicite dei tabulati delle locomotive potrebbe portare molti vantaggi sulla produttività giornaliera. D’accordo con il gestore dell’officina locale, ho preso appuntamento domani mattina, prima che l’alba cominci a sporcare perfino il contorno delle montagnole, di recarmi presso elli e contrattare per una di codeste comodità a ruote. S’il suo sciorinare d’oi si rivelerà sincero, i prossimi dì d’impieghi d’ogniddove della regione potrebbero ser molto più celeri. Son piuttosto pratico, nonostante le parole suddette, della conduzione di tali mezzi dato che fino a qualch’anno fa ero proprietario d’una malconcia vettura ricevuta in eredità dalla mia famiglia lontana. Non ebbi mai modo di sfruttare veramente le potenzialità delli spostamenti in codesta maniera, principalmente per la poca praticità ch’hanno ancora le strade di Bolinthos, colla loro struttura bozzolosa e avvezza al fango. Sicché, poscia un concatenarsi di poche brame e i ripetuti scontri contr’ai muretti selvatici della zona, finii pe’ dimenticare i pochi vantaggi produttivi e d’indipendenza ch’essa m’aveva recato. La vettura venne consegnata a un’altra officina della zona e non seppi più che ne fecero. Non ricavai nemmeno un bronzino d’essa. D’ogni modo, poscia ‘l mio incontro presto coll’ometto dell’officina, son tornato verso April Strett ove mi son dilungato ‘n una lettera di risposta per Juliet datasi la sua missiva interminabile recapitàtami ‘l dì addietro. In essa, Juliet mi narrava d’alcune peripezie burocratiche legate ai suoi continui spostamenti di contea ‘n contea, corniciati de’ soliti pagliai da perusare quan si tratta d’aver a che fare con molto personale subordinato. Pare, inoltre, ch’ella faccia tappa in Bolinthos ne’ prossimi giorni e, parte della mia epistola di risposta, s’incentra proprio sul deseo di trovare qualch’ora da condividere di fronte a un liquore. Anzi, un cordiale, va’. Nulla più m’ha portato la mane, poiché un residuo di stanchezza m’ha costretto a letto per una ventina di minuti ove pare ch’abbia perso conoscenza come vorrei succedesse nell’ore di buio. Non male, tuttavia, poiché mi son ridestato con molta energia inattesa e, col senno di poi, ne bisognavo davvero poiché la mia agendicola, oi, mi incita a una quantità di faccende che raramente aveo pianificato pe’ la domenica. Debbo inoltre controllare una seconda volta d’aver per vero completato tutti i tabulati  della Frontprice in scadenza. Mi son promesso di non perdere molto tempo su queste paginette, oi e, tutti l’eventuali traguardi diari verranno stilati nell’entrata di domani. Sebbene, aimè, chi sa quan troverò un’ora da dedicare alla mia penna, domani. Wedgeville sarà la prima di tre tappe, la più lunga e faticosa. Pynenuts sarà l’ultima, nel tardo meriggio, e sarà il colpo di grazia. Debbo arrovellarmi pe’ trovare ‘n metodo d’evasione dall’impellente spossatezza.



CONTACT ME

Mail: delriomarco.md@gmail.com


Elaborazione in corso…
Fatto! Sei nell'elenco.


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da mvrcodelrio.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere