Dystoria III

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Nel settembre di quell’anno, venne indotta, in e dal palazzo di Obiscura, la settima riunione straordinaria dei consolati dell’intera Plemo alla quale presero posto i rappresentanti degli affari esteri di tutte le regioni, eccezion fatta per gli schieramenti di Vayrless e Norleaves che, al loro seguito, comodarono sulle panche dell’arena anche i vari dipartimenti interessati direttamente, o quasi, alla trattazione, quali il concilio di rappresentanza finanziario, il consiglio dei saggi, l’unione popolare dei trasporti e, ovviamente, le più alte cariche istituzionali della regione, i consiglieri del governo e i portavoce del consolato. Nell’enorme arena dalle lunghe concentriche banche di legno scuro, il dibattito e l’appropriato costume erano gestiti dal rappresentante del consolato di Obiscura che torreggiava da un palchetto rialzato apposto tra le file a sedere dei funzionari della sua regione. Fronte d’elli, s’ergeva un uomo dalla fronte lucente, la posa composta e minute lucenti spille sul bavero piegato del redingote, nell’atto d’un comiziare sentito: «Si possa notare, popoli di Thalio, dio delle venti stanze, figlio di Aepuro, a sua volta generato da Gaia e Seu, dèi tra tutti gli dèi, come Norleaves, regione che con queste parole e il consenso degli abitanti che rappresento, abbia a lungo tentato di mostrare gli innumerevoli vantaggi che il soggetto di questa settima assemblea straordinaria porterebbe alle di Vayrless e, come conseguenza opportuna e comprensibile, a tutte le terre ad essa attigue, fino all’intero territorio emerso della stanza di Plemo. Il traffico commerciale, fin dall’albe dei primi rozzi molini giungendo alle appena inaugurate e aperte fabbriche di metalli lavorati, armi e strumenti per l’uomo, è stato per Norleaves e per l’intera stanza di Plemo motivo di vanto nelle cronache dell’altre stanze, nelle canzoni dei nostri bardi più rinomati, nelle grazie del divino Thalio, immenso figlio di Aepuro. Prosperità per una regione significa prosperità per l’intera stanza quando vi sono i nobili intenti e le generose mire espansionistiche delle quali possiamo essere ammirati. Prosperità per Norleaves significa gradimento per il dio Thalio, dio di Plemo e delle venti stanze. La matura città di Norleaves anela da molti decenni, oramai, a una via diretta di commercio e parola con la capitale Obiscura, per noi un mero puntino di faville all’orizzonte, e le lunghe liste di implicazioni positive per ogni una delle regioni coinvolte in questo compromesso sono state, con lo scorrer delle lune, allungate, perfezionate, riscritte e proposte, molte e molte volte ancora, fino a quando poco di più fruttuoso possa scriversi in aggiunta che non porti la rovina a Norleaves stessa, ai suoi tesori e alla gioia della sua popolazione per la quale dinnanzi a voi parlo e dimando attenta comprensione.» Così parlava il portavoce Bauden, membro capo dei consiglieri di Norleaves dal suo piccolo podio di legno ricamato che sorgeva nel mezzo delle rappresentanze ufficiali della sua regione.

[Continua]

Maurice Bauden, portavoce di Norleaves, 1145 dEx


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