Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #277

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01/04/1924 – Ore 08:09  – #277

Sto avendo alcune difficoltà ad abbandonarmi al sonno, la sera, com’usualmente solgo fare, nonostante la fatica palese che m’assale fin dalle prime ore del meriggio. Chessìa quissà il travaglio di pensieri che mi turbìna pe’ le recchie fin a tardi o, chi sa, forse l’eccessivo consumo di caffè dell’ultimi giorni, poscia averlo eliso pe’ un breve periodo durante la mia convalescenza d’una settimana addietro. Tuttavia, non appena il corpo riesce a lassarsi cadere dormito, non ho di che lamentarmi della qualità del mio riposo ch’infatti mi permette di levarmi ben prima dell’alba com’ormai adoro fare. In quest’ultime due mattine, le solitanze prima dell’ora dell’impiego han scorso piuttosto letargicamente, sviate dalla brama ch’ho di perdermi un poco di troppo in frivolezze e ozio che, tuttavia, riesco bene a scacciare non appena i primi barlumi tiepidi della primavera cominciano a filtrare dell’appannate. Ora mi trovo chino sullo scrittoio a cogitar sul miglior modo d’incipire una giornata efficace com’è stata la d’ieri. Ada mi raggiungerà a breve pe’ alcune faccende domestiche mentre ‘l resto della mane lo dedicherò ad alcune obbligazioni tangenti al mio solito impiego per la Frontptrice. È nel meriggio, tuttavia, che debbo assolutamente gittarmi sulle scartoffie trepidanti della Fox Reprise, in vista dell’assemblea di domani, di modo d’essere più che preparato a ridare quell’inerzia solita e necessaria a tale progetto ambizioso. A proposito di progetti ambiziosi, oi conto di rivar a molti minuti traguardi concernenti tutte l’altre mie attività embrionali e tenterò di recuperare il tempo per una visita a Vee e compensare l’omissione del dì appena scorso. Oi m’avverto di gran lunga più propositivo anche alla stesura di questi paragrafi e chi sa che non riesca a scender nel dettaglio di molte quistioni, sebbene cada volta che mi vedo anticipare un qualché ‘n quest’effemerida, debbo contraddirmi nell’entrata seguente. M’azzitto, indi. Creo che nell’ore che seguiranno, verso le prime ombre crepuscolari, mi vedrò perfino giungere alla mia baracchetta in Bleedbig Street ch’ormai intento adibire a studio; lì oi, vorrìa valutare l’effettiva disponibilità strutturale per una conversione ‘sì utile. Effettivamente, al momento, è completamente vuota ma anche trasandata, nonostante – o a causa de – la mia recente sistemazione superficiale.

Ore 20:10

Or l’occhi comincian a pesare poscia un dì di ‘sì tanto impegno mentale che casi m’e scivolato delle mani sin che m’accorgessi di nulla. Ada s’è trattenuta poco stamane poiché avea ch’attendere alcune sue faccende personali e ne ho profittato per sortire presto d’April Street e condurre alcune obbligazioni per l’impiego. Ho portato meco il manoscritto che sto espandendo con costanza, lo ch’ì e Lily abbiamo iniziato l’anno passato e son riuscito perfino a raggiungere Vee per un’ora scarsa, prima del desino. Le quistioni pendenti cui Vee può assistere son lentate d’un attrito ch’ella definisce fisiologico e ch’ì debbo ancor comprendere e accettare datasi la mia tendenza ossessiva al gittarmi nelle cose a capo fitto sin pensar a quanto possa dover attendere prima di ver de’ risultati. Il meriggio, inoltre, è stato uno dei più produttivi per quanto riguarda le promesse fattemi nell’entrata precedente di questo diario poiché son riuscito a porre una chiusura a molte faccende riguardanti la Fox Reprise che tenevo ‘n sospeso da parecchio tempo. Tre plichi esplicativi col copione de’ prossimi spettacoli allegato ora siedono sul mio scrittoio, in attesa d’esser mostrati all’altri soci nella serata di domani. Tra una breve pausa e l’altra mi son pure concesso l’approfondimento su_ulteriori scritti riguardanti la stesura tecnica di codesti brani e la gestione operativa dello spettacolo in sé. Per chiaro, non rientra nelle mie mire tale mestiere ma non duole affinare quelle specifiche conoscenze riguardo ch’in fondo, chi sa lo che potrebbe occorrere un dì. M’è giunta una missiva oggi da parte di Samuel Once che m’ha confermato ‘l suo interesse per una collezione di tomi ch’ormai giacevano impolverati su un ripiano della mia libreria; ne’ prossimi giorni organizzerò il passaggio di mano e recupererò le 9 monete d’argento che mi son state promesse coll’epistola. Sto per sortire novamente dell’appartamento, ora, poiché conto di spendere qualche ora presso la taverna di Mark e lassarmi – o perlomeno provarci – andare in qualche ciarla più distesa che, poscia l’intingolo di fresche e tediose informazioni ch’ho dovuto assimilare oggi, son la compagnia ideale per una chiara e qualch’ora d’ozio sin biasimo.



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