diVagazioni: “quattroetrentuno”

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Fuor dell’appannate, già desti
Sfrigolan gli strilli de’ passeri,
E i lezzi terrosi e agresti,
De’ buchi d’esse apèrtisi,
Rivan posando sui resti
Di gianca cenere e mirto
Ov’or vaghi nefasti
Scarabocchio accorto.

Oi par non sia sveglio
E forse, infine, è meglio.



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