Oramai si sprecano le metafore per dipingere quanto affannata corre la vita quotidiana e quanto sovente finiamo per rincorrere un desiderio nuovo ogni giorno, esaurirci su questioni non importanti e non urgenti, rasentando o abbracciando quel burnout (leggi qui il mio articolo sul burnout) al quale pensiamo d’essere immuni, cercando risposte e soluzioni all’esterno per domande che nemmeno sappiamo di farci. C’è un approccio che ho iniziato a utilizzare, di recente, (uno dei tanti che continuano a funzionare) nella mia missione diaria verso l’essenzialismo e la produttività che, a mio parere, nasconde un potenziale incommensurabile: parlarmi e darmi consigli in terza persona. Penso d’aver sentito per la prima volta questo concetto nel podcast di Laura Vanderkam, “Before Breakfast” ma lascio, in fondo all’articolo, altri link utili e letture consigliate per chi volesse approfondire ulteriormente. Non ho voglia, adesso, di girarvi molto intorno giocherellando con un preambolo demagogico quindi vediamo di che si tratta.

1: Comprendere il Potere della Prospettiva Esterna
Discorrere con noi stessi in terza persona può offrire una prospettiva (o un senso d’essa) più obiettiva, in quanto ci consente di fare un passo indietro e osservarci da un’imposta distanza emotiva e cognitiva. Quando ci rivolgiamo a noi stessi come se fossimo un terzo individuo, siamo in grado di valutare la situazione con maggiore (non assoluta) neutralità, riducendo, così, il rischio di distorsioni cognitive e/o pregiudizi legati alla nostra prospettiva personale. Questo distacco emotivo forzato ci consente un approccio più freddo e razionale, accantonando il più possibile il nostro coinvolgimento personale nella questione.
Inoltre, distaccarsi emotivamente dai nostri problemi può portare a soluzioni più chiare e assennate; spesso, quando siamo coinvolti in prima persona in una situazione, tendiamo a reagire impulsivamente o a essere influenzati da sensazioni negative e poco produttive quali la paura, l’ansia o la rabbia. Parlare a noi stessi in terza persona, dopo aver fatto un lungo e profondo respiro, ci permette di analizzare i nostri problemi con uno sguardo più critico e analitico, consentendoci di valutare ulteriori opzioni fino a quel momento oscurate dall’impulsività e prendere decisioni più ponderate.
Immagina di trovarti in una situazione stressante sul posto di lavoro. Hai ricevuto una valutazione critica da parte del tuo capo e ti senti sopraffatto dalle emozioni di frustrazione e delusione. Invece di reagire istintivamente o lasciarti sopraffare dalle emozioni, decidi di parlare a te stesso in terza persona per ottenere una prospettiva più obiettiva sulla situazione.
Rivolgiti a te stesso come se fossi un osservatore esterno: “Marco, prenditi un momento per valutare questa situazione in modo razionale. Fai un lungo respiro e valuta quali sono le azioni che puoi prendere già da adesso per mantenere un approccio sereno, professionale e maturo.”
Questo semplice cambiamento di prospettiva ti consente di distaccarti emotivamente dallo scenario e di analizzarlo con maggiore chiarezza.
Farlo ad alta voce è qualcosa di ancora più potente.

2: Promuovere l’Autocompassione
Parlarsi in terza persona può offrire una prospettiva più gentile e compassionevole nei confronti di noi stessi. Quando dialoghiamo da soli come se ci rivolgessimo a un altro individuo, tendiamo a utilizzare un linguaggio più neutro e gentile, simile a quello che useremmo con un amico o un familiare in difficoltà. Questo tipo di dialogo interno può aiutarci a vedere, riconoscere e accettare i nostri errori e le nostre imperfezioni con una luce più compassionevole, anziché con durezza e auto-critica. Invece di giudicarci severamente per i nostri fallimenti, i nostri passi falsi o le nostre giornate no, possiamo imparare a trattarci caritatevolmente, incoraggiando un atteggiamento di affetto, amore e accettazione verso noi stessi.
Inoltre, questo approccio, incoraggia e motiva in maniera ancor più efficace: parlandoci in terza persona, siamo in grado di adottare un tono più assertivo, simile a quello di un allenatore o di un mentore – o, più semplicemente, di un amico che tiene molto a noi e al nostro successo. Da questo ne consegue un senso di fiducia e determinazione che ci spinge a perseguire i nostri obiettivi con rinnovata perseveranza, dando il la a una spirale positiva di autostima e comprensione.

3: Stress ed Emozioni
Come affermato in precedenza, quando ci rivolgiamo a noi stessi in terza persona, ci dissociamo (il più possibile) dai nostri pensieri e dalle nostre emozioni, permettendoci di osservarli con maggiore chiarezza e neutralità. Questo distacco emotivo riduce la reattività allo stress, poiché ci consente di osservare le situazioni complicate con una prospettiva più ampia e meno coinvolta direttamente.
Per gestire meglio le emozioni attraverso questo metodo di autoconsulenza, è utile praticare la consapevolezza emotiva e l’accettazione. Quando ci rivolgiamo a noi stessi in terza persona durante momenti di stress o turbamento emotivo, possiamo osservare e imparare a riconoscere nel dettaglio tutto le spettro delle nostre emozioni senza essere sopraffatti da esse. Questo ci consente di sviluppare, col tempo, una maggiore tolleranza alle emozioni negative e di gestirle in modo più efficace.
Inoltre, parlare a se stessi in terza persona può aiutarci a sviluppare strategie di coping più efficaci. Ad esempio, invece di essere sopraffatti dall’ansia o dalla rabbia, possiamo adottare un approccio più distaccato e razionale, identificando le cause del nostro disagio e pianificando le azioni necessarie per affrontarlo. Questo metodo ci consente di reagire alle situazioni stressanti con maggiore calma e determinazione, riducendo così l’impatto negativo dello stress sulla nostra salute mentale e fisica.
Inoltre, parlare a se stessi in terza persona può aiutarci a sviluppare una maggiore resilienza emotiva. Quando affrontiamo sfide o difficoltà, possiamo incoraggiarci a perseverare e a superare gli ostacoli, trattandoci con gentilezza e compassione, proprio come faremmo con un affetto caro che si trova di fronte a sfide e ostacoli.

4: Risolvere i Problemi
L’utilizzo della terza persona nel processo di risoluzione dei problemi favorisce un’analisi obiettiva che può portare a soluzioni più efficaci. Come già ripetuto varie volte, quando ci rivolgiamo a noi stessi come se fossimo un osservatore esterno, siamo in grado di valutare la situazione in modo più distaccato e razionale, esaminando i fatti senza essere influenzati dalle nostre emozioni o dai nostri pregiudizi personali. Questo approccio ci consente di identificare le cause sottostanti del problema e di valutare le possibili soluzioni in modo più obiettivo, aumentando così le probabilità di trovare una risposta efficace.
Ad esempio, immagina di affrontare un problema al lavoro in cui c’è una discrepanza nei risultati di un progetto. Invece di lasciarti sopraffare dall’ansia o dalla frustrazione, puoi parlare a te stesso in terza persona per affrontare la situazione con maggiore chiarezza e obiettività. Potresti dire: “Laura, esamina i dati e identifica esattamente dove si è verificata la discrepanza.”
Inoltre, l’utilizzo della terza persona può aiutarti a considerare le diverse prospettive e a valutare le potenziali soluzioni in modo più completo. Puoi chiederti: “Cosa consiglierebbe una persona esterna in questa situazione?” Questo ti spinge a considerare alternative che potresti non aver preso in considerazione altrimenti, ampliando così il tuo repertorio di soluzioni possibili.
Infine, puoi utilizzare la terza persona per creare una sorta di dialogo interno strutturato che ti guida attraverso il processo di risoluzione dei problemi. Puoi dividere il problema in passaggi più piccoli e affrontarli uno per uno, chiedendoti cosa farebbe un terzo individuo in ogni fase. Questo ti aiuta a mantenere il focus e a procedere in modo metodico verso una soluzione, riducendo l’overwhelming e aumentando la tua efficacia nella risoluzione del problema.
Con “overwhelm” (sovraccarico, in italiano) mi riferisco alla sensazione di essere sopraffatti o travolti da una grande quantità di informazioni, compiti o emozioni. È quella sensazione di sentirsi ingombrati da troppo stress o da troppe richieste, che può rendere difficile concentrarsi o affrontare efficacemente le sfide che ci si presentano. Quando si è sopraffatti dall’overwhelm, si può avere difficoltà a pensare chiaramente o a prendere decisioni razionali, e si può avvertire una sensazione di ansia o frustrazione.

5: Metodi Pratici
Ecco alcuni suggerimenti pratici su come iniziare e come integrare questo approccio nelle routine quotidiane per massimizzare i benefici:
Mantieni un Diario o un Quaderno di Auto-Riflessione: Dedica qualche minuto ogni giorno a scrivere i tuoi pensieri e le tue emozioni usando la terza persona. Ad esempio, anziché scrivere “Sono preoccupato per il prossimo incontro”, scrivi “Marco è preoccupato per il prossimo incontro”. Questo ti aiuterà a ottenere una prospettiva più distaccata sui tuoi sentimenti e a esaminarli in modo più obiettivo.
Pratica la Consapevolezza durante le Attività quotidiane: Durante le attività quotidiane come fare la doccia, guidare o fare le pulizie, usa la terza persona per darti consigli o incoraggiarti. Ad esempio, potresti dire a te stesso: “Maria, mantieni la calma e rimani concentrata durante la riunione”. Questo ti aiuterà a mantenere un atteggiamento positivo e assertivo anche durante le attività quotidiane più stressanti.
Utilizza la Terza Persona per Affrontare i Momenti Difficili: Quando ti trovi ad affrontare situazioni stressanti o impegnative, usa la terza persona per guidarti attraverso il processo di risoluzione dei problemi. Ad esempio, potresti chiederti: “Cosa consiglierebbe un terzo individuo in questa situazione?” o “Come affronterebbe un osservatore esterno questo problema?” Questo ti aiuterà a ottenere una prospettiva più obiettiva e a trovare soluzioni più efficaci.
Integra la Terza Persona nella tua Routine di Auto-Cura: Quando pratichi l’autocura, come la meditazione, lo yoga o l’esercizio fisico, usa la terza persona per darti incoraggiamento e sostegno. Ad esempio, durante una sessione di meditazione, potresti dire a te stesso: “Luca, respira profondamente e lascia andare le tensioni”. Questo ti aiuterà a mantenere la calma e la concentrazione durante le pratiche di auto-cura, migliorando così il loro impatto sulla tua salute mentale e il tuo benessere complessivo.
Integrando gradualmente l’uso della terza persona nella tua vita quotidiana, potrai sperimentare i benefici di una prospettiva più obiettiva e compassionevole su te stesso e sulle situazioni che incontri. Ricorda di essere paziente e gentile con te stesso mentre pratichi questo nuovo approccio, e permettiti di crescere e imparare lungo il percorso.

In conclusione, l’uso della terza persona come strumento di autoconsulenza offre una prospettiva unica e potente che può trasformare non solo la nostra salute mentale, ma anche la nostra produttività. Questo approccio ci consente di distaccarci emotivamente dai nostri pensieri e dalle nostre emozioni, favorendo una valutazione più obiettiva dei problemi e una gestione più efficace delle sfide quotidiane. Integrare l’uso della terza persona nelle nostre routine quotidiane ci aiuta a sviluppare una maggiore resilienza emotiva, a migliorare le nostre capacità decisionali e a mantenere un atteggiamento positivo anche di fronte alle difficoltà. Investire nel nostro benessere mentale attraverso questa pratica non solo migliora la nostra qualità della vita, ma anche la nostra capacità di essere produttivi, creativi e focalizzati nei nostri obiettivi e responsabilità quotidiane. È un investimento che vale la pena fare, poiché ci guida verso una vita più equilibrata, soddisfacente e piena di realizzazione personale.
FONTI E LETTURE
Ecco alcuni link, libri e articoli di blog che potrebbero aiutarti ad approfondire l’argomento:
Libri:
- “Chatter: The Voice in Our Head, Why It Matters, and How to Harness It” di Ethan Kross: Questo libro offre un’approfondita esplorazione del dialogo interno e fornisce suggerimenti pratici su come gestirlo per migliorare la produttività e il benessere mentale.
- “Thinking, Fast and Slow” di Daniel Kahneman: Anche se non si concentra specificamente sull’uso della terza persona, questo libro offre una comprensione approfondita dei processi decisionali e del pensiero che può essere utile nel contesto dell’autoriflessione.
Siti Web e Blog:
- “The Surprising Power of Talking to Yourself in the Third Person” (Harvard Business Review): Questo articolo offre un’analisi approfondita sull’efficacia di parlare a se stessi in terza persona, basandosi su ricerche scientifiche e casi di studio.
- “The Benefits of Self-Distancing: Talking to Yourself in the Third Person” (Psychology Today): Questo articolo fornisce una panoramica sul concetto di autodistanziamento e suggerisce come questo approccio possa migliorare il benessere psicologico.
- “Using the Third Person for Self-Reflection Can Help You Make Wiser Choices” (Greater Good Magazine): Questo articolo esplora come l’uso della terza persona per la riflessione personale possa portare a decisioni più sagge e informate.
Disclaimer:
Disclaimer: Le risorse menzionate in questo articolo sono fornite a titolo informativo e non costituiscono una promozione o un’approvazione specifica da parte mia. È importante esaminare criticamente e valutare le informazioni provenienti da fonti esterne, comprese le pubblicazioni accademiche e i libri, alla luce del proprio contesto e delle proprie esigenze individuali. Inoltre, si consiglia di consultare un professionista qualificato o uno specialista della salute mentale prima di apportare cambiamenti significativi al proprio approccio alla produttività o alla gestione dello stress. L’autore declina ogni responsabilità per eventuali conseguenze derivanti dall’uso delle risorse menzionate in questo articolo.
Inoltre, alcune immagini presenti in questo blog sono state create con l’uso di intelligenza artificiale (IA) e rappresentano solo scopi illustrativi. La loro creazione è stata basata su parametri specifici e non dovrebbero essere considerate rappresentazioni realistiche o accurate di situazioni reali.
SOCIAL & CONTACTS
Mail: delriomarco.md@gmail.com



SPAZIO ELEMOSINA!
Donazione una tantum
Donazione mensile
Donazione annuale
Scegli un importo
O inserisci un importo personalizzato
Apprezziamo il tuo contributo.
Apprezziamo il tuo contributo.
Apprezziamo il tuo contributo.
Fai una donazioneDona mensilmenteDona annualmente
Lascia un commento