I pensieri nella mente erano tanti e ancora indefiniti. C’era un velo di malessere e destabilizzazione nelle giornate, probabilmente dato dai recenti cambiamenti e dalla necessità di ristabilire una routine e qualche zona di comfort. Il trasloco non era ancora ultimato e l’organizzazione degli spazi era soltanto provvisoria.
Una piccola zona di comfort l’aveva trovata: il suo caffè. Fare un caffè era un momento di relax in cui spegnere il cervello e lasciare fuori dalla mente conscia ogni pensiero. Aveva tre diversi caffè a casa, uno giunto in regalo dalla zia, gli altri due da un esperto lavoratore del settore. Adorava percepirne le note di cacao, quando riusciva a berne uno.


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