Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #268

23/03/1924 – Ore 08:07 – #268

Lily dorme ancora profondamente, nonostante i continui chiassi che rivan delle appannate. Pure ì mi son concesso un’ora ‘n più nel letto stamane, destandomi di torno della sesta ora con qualche strascico influenzale ancora come compagnia scorbutica. Sto scribacchiando l’agendicola dell’impegni d’oi tentando d’incastrare più obbligazioni possibili sin farle pesare a Lily che merita il suo lungo dì di riposo dall’accademia, poiché domani temo ch’entrambi dovremmo ficcarci col naso sui tomi. Il cielo ‘n Lylcoin pare timidamente ceruleo ma la lentissima aria spifferata dalle finestre socchiuse è palesemente primaverile – cosa che non m’allieta più di molto, resto un imperterrito tifoso delle stagioni gelide. Tuttavia, non è male ver un po’ di sole pallido baciar il pavimento del soggiorno. Nella mane dovrebbe raggiungermi Ada pe’ alcune faccende amministrative mentre lasserò che Lily si diletti in lo che le frulla per la capetta sin costringerla a nulla prima del desino.

Ore 21:08

Io e Lily abbiamo raggiunto la sala conferenze della Fox Reprise nel primo meriggio, carezzati da un venticello caldo e confortevole che ci ricordava fosse iniziata una stagione diversa. Stewart ed Annie Reed sono arrivati poco dopo; io mi son partato col primo e Lily con ella. Poco di che discorrere ‘n queste paginette or com’ora dato che ci siamo limitati a scorrere su alcune gabule burocratiche del circolo, una breve risistemazione dell’arredamento e alcuni progetti in corso d’opera che dobbiamo frontare. Un incontro utile sebbene durato piuttosto poco. Vi sono molte quistioni in sospeso per quanto riguarda il potenziale successo del circolo e molte di queste dipendono tanto dal sottoscritto, essendo l’unico de’ membri che può vantare un’esperienza decennale nel campo. Tuttavia, mesclato o forse cagione del mio scetticismo è l’effettiva mancanza di tempo – o meglio, di priorizzazione – ch’ho posto ‘n tale oggetto. Non nego ch’ì possa ritrovarmi a riconsiderare ‘l tutto e approcciarmi in maniera più attiva, essendo di fatto una mia creazione, ov’anche i membri aggiunti mostrano un entusiasmo contagioso, ma debbo astenermi dal farmi promesse istantanee subito a seguito dell’incontri poiché son falsati dall’effettivo benestare che ne consegue e dal suddetto entusiasmo frenetico contagioso dell’altri compagni. E sia, quissà a mente lucida domani riuscirò a gestire meglio alcune proposizioni ch’or mi vagan per le vaghe e smusserò qualche piano già posto sull’agendicole. Nel frattempo, vo’ ch’è tardi.