E ‘n altro dì va correndo pe’ i soliti silenzi
Che di tanta parte riempion li spazi
Tra ‘n verso e l’altro, sin conto alcuno
Dell’urla stolide ch’ergon col mattino
E vi sei tu maginata qui lato a piè scalzi
Di guardo bimbesco a giocar coll’arazzi
Dispersi pe’l tavolo, e ‘n essi ciascuno
Vaghi coll’occhi spinti d’un forcino
E vi son io mirandoti saporando l’avanzi
Dell’ultimi sogni ormai obliati a sprazzi
Sapendo per vero che ‘n sto mirando nessuno
E sfumi di nuovo e resto bambino.

Arazzi
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