Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #259

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14/03/1924 – Ore 08:31  – #259

Ho un appuntamento col signor McManner a breve, presso una locanda di Goodborn. Elli è il mio diretto responsabile insieme al signor Raventale per quanto riguarda il cliente Kryomont e immagino che vorrà discutere l’operatività ottimale da intraprendere da qui ‘n avanti. Ho dormito poco e male per via dell’emicrania ch’ancora echeggia didietro dell’occhi e non ho idea di come potrò apparire stamane ad occhi esterni. Oi debbo necessariamente recuperare le forze ché m’attendono tre giorni lunghi e faticosi. Vo’.

Ore 18:00

La mane ha scorso per il meglio: mi son incontrato col signor McManner presso la suddetta locanda. Qui abbiamo sciorinato i soliti convenevoli del caso prima di gittarci d’un poco sulle quistioni commerciali mirate all’ottimizzazione dei carburanti Kyomont nelle fabbriche assegnatemi quest’anno. È stato un piacevole intramezzo, per certo energizzante poscia la disavventura craniale d’ieri e, inoltre, ogni sentore del dolgo s’ha affievolito fino sparire. Il signor McManner pareva allietato dal mio entusiasmo verso le sfide di questa stagione imminente e conto di non deludere le sue aspettative e quelle dell’intera azienda, consapevole che i risultati che debbo portare quest’anno dovranno di molto oltrepassare sia li dell’anno passato che lo che di fatto mi viene chiesto. Il resto della mane l’ho speso compilando valanghe di missive piuttosto formali per anticipare la mia visita introduttiva in molte fabbriche; in queste ven esplicato anche lungo linee generali il metodo ch’utilizzerò ne’ mesi a seguire per coltivare ‘n maniera esponenziale le potenzialità d’ogni singolo stabilimento – andrò nel dettaglio quan ve ne sarà ‘l caso e ‘l momento. Poscia un misero desino, mi son recato presso la fabbrica di Streamver per un primissimo sopralluogo informativo. Come aveo divinato, non ho trovato il responsabile del reparto combustibili a freddo data l’ora ma, tuttavia, osservare con occhio riposato le strutture su cui effettueremo le attività di ottimizzazione m’ha fornito preziosi spunti ch’ho prontamente appuntato sul mio taccuino. La stessa cosa è stata effettuata di lì a poco in Neckwood, ove mi son trattenuto per pochi minuti. Tornato in Lylcoin, ho atteso Ada ch’avrebbe dovuto sbricare talune faccende ancora pendenti de’ giorni addietro. Ella sta lassando l’appartamento ‘n quest’istante ma sarà di ritorno nel tardo meriggio dimani. Una quistione che m’occupa la testa di recente è l’instabile altalena finanziara su cui paio trovarmi ove, come spiegato ‘n altre pagine, mi trovo con uno scombussolamento scomodo sulle riserve bancarie a mia disposizione. Ammetto che ciò è completamente colpa mia per via d’alcune decisioni di trasferimento per dir poco scavezzacollo. Per porre un esempio, verso fine dell’anno appena sfumato – ch’ì dico appena ma son casi tre mesi – ho depositato presso il sensale mercatario un’ingente somma di oro, confidando nella costante seppur impercettibile crescita dei valori azionari consigliatimi. Per vero, la remunerazione avea incipito col crescere ma non aveo per nulla considerato la cadenza di molte tasse proprietarie ch’ogni inizio anno tornano a bussare alla porta. Per vero che dispongo delle cifre necessarie a saldare ‘l tutto ma si dà ‘l caso ch’abbia poco prima rimesciato tra tutt’i mie’ conti bancari le somme a mia disposizione, casi per livellare ‘l tutto fra essi. Il problema fu quando scoprii a metà gennaio che molti dei pagherò furono vincolati ad un’unica ed esclusiva linea finanziaria la quale, al momento, boccheggia senza la possibilità d’esser sanata dell’altre mie in possesso poiché l’ultime vengon limitate dalla prima, in una specie di circolo vizioso sfuggitomi nel momento del vincolo d’una linea all’altra durante l’apertura. Non sono pessimista tuttavia, sono consapevole d’aver tenuto ‘l freno su alcune fonti di reddito a me disponibili, sebbene indirettamente, alle quali, a seconda dei flussi de’ prossimi giorni, attingerò con un poco di rammarico ma con molte lezioni importanti nella saccoccia. Ma d’ogni modo, or com’ora mi limito ad attendere ancora qualche giorno, valutando mentalmente e scribacchiando tutte l’opzioni a me disponibili pe’ ovviare queste disavventure da goffo. A breve, in vece, penso ch’irò a cenare presso la taverna di Mark. V’è una parte di me che s’incatenerebbe a questo scrittoio a scribacchiare d’ogni cosa ma credo sia una maniera latente del mio inconscio che reagisce all’ovvia tensione dell’impiego colla Kryomont e delle mie peripezie commerciali. Oi, inoltre, cade un anniversario di cui mi limito solo a riconoscerne ‘l fatto – ve ne saranno molti altri d’ora in poi, misero sciocco d’un Arthur.

Henry Codemark, 1924


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