Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #250

05/03/1924 – Ore 06:12 – #250

Aimè, ancora un’eco tintinnante tra le tempie dell’emicrania che dall’ora del desino d’ieri m’affligge con discrezione; stamane perfino prima della mia presta sveglia mi son levato del letto ormai incomodo. Tenterò di chetare l’angustia con qualche intruglio, appena riesco a ingollare un boccone di qualché. Oi dì d’amministrazione: la mane verrà impiegata nella pianificazione minuziosa de’ dì a venire, quissà delle settimane, vistesi le plurime urgenze ormai visibili per conto della Kryomont. Confido d’accantonare alcuni brandelli di ore pe’ dedicarmi alla scrittura di quest’agendina, macari proseguire colle cronache dell’altre stanze ch’ho imbastito ‘n questi dì e, s’il tempo lo permette, gittar qualche riepilogo sulla situazione attuale del club letterario dal qual manco da svariate settimane. Ma prima, debbo solver ‘sto male o mi vedrò recidermi direttamente il capo, santo cielo.

Ore 22:01

S’è fatto parecchio tardi di conto la mia solita ora del riposo ma la voglia di tener con costanza questo cronacare m’ha convinto a gittar qualche resoconto ancora su questi fogli. La giornata ha scorso in fretta, quissà poiché ricca di attività, che quasi m’è parso fosse di meno ore rispetto ‘l solito. Ada m’ha raggiunto nel meriggio, dopo una mane di poca concretezza e tanta organizzazione, archiviazione, compilazione di tabulati pendenti e la ridefinizione di alcune priorità. Prima del desino ho raggiunto un’emporio in Lylcoin ove, spulciando tra la miriade di suppellettili di poco conto, ho scorto un manualino rilegato di pregevole fattura sulla gestione delle faccende domestiche. Per quanto Ada si prenda cura egregiamente di quest’aspetto della mia esistenza, non nego ch’il mio interessa si stia destanto di poco a poco nel percepire la quiete che m’infonde un domicilio ben deterso e ordinato. Non so quant’ì possa mirare a removere del tutto Ada dalle faccende casalinghe, più per la consapevolezza d’aver sempre meno tempo disponibile ma m’aggraderebbe ovviare ad alcuni momenti in cui la sua assenza è d’obbligo e più che giustificata con un contributo sapiente ed efficiente lo che basta. Vi lavorerò un poco su, macari discorrendone con ella ne’ prossimi giorni. D’altronde, nel fine settimana tenderà a essere molto presente in April Street. Nel meriggio d’ieri ho continuato a impostare alcuni corsi d’azione pe’l mio prossimo impiego colla Kryomont, temendo non poco la quantità effettiva d’obbligazioni affidatemi che, poste su carta, paion ancor più intimidatorie. Necessito un percorso di motivazione e auto-disciplina non da poco pe’ frontare l’attrito iniziale nel migliore de’ modi e sbloccare l’inerzia necessaria pe’ svolgere ‘l tutto ancor meglio dell’anno passato, nonostante l’esigenze esponenziali prive d’oggettività che la Kryomont m’ha posto innanzi. La sera d’ieri, in vece, è scorsa al circolo letterario al quale non presenziavo da molto; tuttavia, la sincronia coll’altri soci pare non esser svanita e vi sono molte iniziative speranzose lungi dall’esser infattibili ch’iremo a impostare nel prossimo periodo. Badisi ch’il mio contributo di preparazione de’ saggi e, in generale, d’organizzazione, è fondamentale e, sin falsa modestia, i miglioramenti dell’intera associazione van di pari passo coll’impegno che v’appongo, sebbene l’associati non cessano mai di stupirmi positivamente. Uno de’ prossimi obiettivi è la stesura saggistica d’un potenziale comizio, la ricollezione di vari articoli in libelli per la diffusione e altre attività di poco conto sul punto di vista gestionale. Stewart, per conto suo, imbastirà un primo tentativo di periodico informativo e dovrà riorganizzare fisicamente la nostra aula riunioni. Seguiranno ulteriori aggiornamenti e confido d’aver il tempo e l’iniziativa necessaria per contribuire com’ho fatto nel primo periodo della fondazione. Vo’ a letto ora ché dimani io e il signor Tinsteel saremo nella contea di Naught Port per parecchie urgenze di fondamentale importanza, sia per la Frontprice che per la Kryomont.