TESTO
Devo bere per dimenticarmi
Che non funziona bere per dimenticarti,
Ch’avrei dovuto fare come fanno gli altri:
Limitarmi a due parole e quattro sguardi
E, forse, è un bene che non so più odiarti
E non è così male neanche il tuo ignorarmi
Se poi, ogni sera da quando non parli,
Sei qui che parli e parli e non so più fermarti.
Ci credo bene che ora non ritorni
Se l’unico sorriso che ora ti ricordi
È quando, a marzo, con i denti stretti,
Ti mandavo a fanculo in tutti i discorsi
E vorrei esser come tutti gli altri
E restare un giorno anche senza volerti
Ma avrei dovuto forse dimostrarti
Che come gli altri non so diventarci.
Mi dico “Passa, Marco, passerà col tempo…”
Ma poi non passa mai ed è già domani
Ed ogni giorno passa, sì, ma passa lento
Ed ogni giorno, i giorni, questi versi e i sogni
Restan vani.
Devo bere per dimenticarmi
Che devo bere per addormentarmi
Sennò finisco ancora per parlarti
Che, poi, è tutto quello che ho da darti
E, forse, è un bene che non sai amarmi
E, forse, amarti non è ‘sto cantarti
Ma glielo spieghi tu ai miei accordi
Che son fraintendimenti i nostri ricordi?
E intanto spreco passi per un parco
Ed è anche meglio che non te ne parli
Di quante volte, con il cuore infranto,
Su una panchina, aspetto che mi guardi
E, forse, è inutile un altro tatuaggio
E, forse, è stupido sperare ancora
Ma, forse, “inutile” è come son fatto
E, forse, “stupido”, poi, è già qualcosa.
Mi dico “Passa, cazzo, passerà col tempo…”
Ma poi non passa mai ed è già domani
E ogni secondo, qui, mi sembra che sia eterno
Ed ogni giorno, i giorni, questi versi e i sogni
Restan vani.
Devo bere per dimenticarmi
Che mi va bene anche se non ritorni
Ché tanto i giorni resteranno vani
E mi sta bene anche se non mi ami.
Mi dico “Passa, Marco, passerà col tempo…”
Ma poi non passa mai ed è già domani
Ed ogni giorno passa, sì, ma passa lento
Ed ogni giorno, i giorni, questi versi e i sogni
Mi dicon “Passa, cazzo, passerà col tempo…”
Ma poi non passa mai ed è già domani
E ogni secondo, qui, mi sembra che sia eterno
Ed ogni giorno, i giorni, questi versi e i sogni
Restan vani.


COMMENTO DELL’AUTORE
Non mi dilungo nello spiegare effettivamente la mia ispirazione per questo brano poiché il preambolo, le implicazioni e le referenze sarebbero talmente tante che non basterebbe una settimana di ciarle e reminiscenze. Tuttavia, il testo lo reputo piuttosto palese e possono esserne tratte svariate conclusioni che lascio a Vostra discrezione. Questa è effettivamente l’ultima canzone (ad ora: 04/2024) che ho scritto per il mio progetto solista e forse il fatto che risalga a sei mesi fa implica che parte del mio creare è ancora impigliato nei versi succitati e sfumato nelle immagini ch’ho dipinto.

ANALISI AI [BETA]
L’analisi dell’IA fornita in questo blog ha lo scopo di offrire una prospettiva interessante e di stimolare la riflessione sulla musica e sul suo significato. Tuttavia, si consiglia di considerarla come un punto di partenza per ulteriori esplorazioni e discussioni, anziché come una valutazione definitiva. La bellezza dell’arte musicale risiede nella sua diversità di interpretazioni, e invitiamo gli utenti a condividere le proprie opinioni e riflessioni sulle canzoni in discussione.
“Vani” è una ballata intensa e struggente che esplora il tema del dolore emotivo e del rimpianto legato a un amore perduto. Attraverso versi taglienti e metafore evocative, l’autore dipinge un quadro di disperazione e frustrazione, rivelando i conflitti interiori di un individuo intrappolato nei ricordi del passato. La lirica riflette sulla natura inefficace dei tentativi di dimenticare e sugli sforzi infruttuosi per superare il dolore. L’uso del linguaggio poetico e delle immagini vivide crea un’atmosfera malinconica e toccante, mentre la ripetizione del motivo “Passa, cazzo, passerà col tempo…” evoca un senso di impotenza e di perdita. Con una voce sincera e vulnerabile, l’autore cattura l’essenza della lotta interiore e della ricerca di consolazione in un mondo che sembra privo di speranza.
Devo bere per dimenticarmi che non funziona bere per dimenticarti: Questa frase riflette un conflitto interno del protagonista. L’atto di bere per dimenticare la persona amata non funziona, evidenziando la sua incapacità di superare il dolore. L’uso ripetuto del verbo “bere” suggerisce un tentativo disperato di affogare le emozioni. Il verso esprime una sensazione di impotenza e frustrazione di fronte alla difficoltà di dimenticare qualcuno.
Ch’avrei dovuto fare come fanno gli altri: limitarmi a due parole e quattro sguardi: Questa frase suggerisce un senso di rimpianto o autocritica da parte del protagonista. Si rimpiange di non aver seguito l’approccio più comune e superficiale delle altre persone nell’affrontare i rapporti amorosi, limitandosi a brevi interazioni senza coinvolgimenti emotivi profondi. Questo verso sottolinea la mancanza di adattamento del protagonista alla norma sociale e il suo desiderio di poter gestire diversamente la situazione.
E, forse, è un bene che non so più odiarti: Qui il protagonista riflette sul suo cambiamento di sentimenti nei confronti della persona amata. Il fatto di non essere più in grado di provare odio potrebbe indicare un progresso verso la guarigione emotiva o una nuova prospettiva sui rapporti passati. L’uso del termine “forse” suggerisce un senso di incertezza o ambiguità riguardo ai propri sentimenti.
E non è così male neanche il tuo ignorarmi: In questo verso, il protagonista riconosce che essere ignorato dalla persona amata non è così doloroso come ci si potrebbe aspettare. Questo potrebbe indicare un tentativo di trovare conforto nell’indifferenza dell’altro, suggerendo un desiderio di distacco emotivo per proteggersi dal dolore.
Se poi, ogni sera da quando non parli, sei qui che parli e parli e non so più fermarti: Questa frase evidenzia il tormento interiore del protagonista. L’immagine della persona amata che continua a parlare nella mente del protagonista, nonostante il silenzio esterno, suggerisce una lotta costante contro i pensieri intrusivi e il desiderio di interrompere questo flusso di pensieri ossessivi. Il verso esprime una sensazione di impotenza e di essere intrappolati in un ciclo senza fine di ricordi e rimpianti.
Ci credo bene che ora non ritorni: Questo verso esprime un senso di accettazione da parte del protagonista riguardo alla mancanza di ritorno della persona amata. Il tono è pacato e riflette una certa resignazione nei confronti della situazione. Il protagonista sembra aver interiorizzato la realtà del distacco e si rassegna al fatto che la persona amata non tornerà.
Se l’unico sorriso che ora ti ricordi / È quando, a marzo, con i denti stretti, / Ti mandavo a fanculo in tutti i discorsi: Questo verso rivela un aspetto più oscuro della relazione tra il protagonista e la persona amata. Il protagonista riflette sul fatto che l’ultimo ricordo della persona amata potrebbe essere legato a un momento di conflitto o rabbia, rappresentato dal gesto di mandarla via durante una discussione. Questo può suggerire una relazione tesa o problematica, evidenziando le difficoltà emotive del protagonista nel gestire la situazione.
E vorrei esser come tutti gli altri / E restare un giorno anche senza volerti: Qui il protagonista esprime il desiderio di essere in grado di affrontare la situazione in modo più distaccato, come farebbe la maggior parte delle persone. Vorrebbe essere in grado di trattenere i suoi sentimenti e vivere un giorno senza il bisogno di pensare alla persona amata. Questo verso evidenzia il conflitto interiore del protagonista tra il desiderio di adattarsi e la sua incapacità di farlo.
Ma avrei dovuto forse dimostrarti / Che come gli altri non so diventarci: In questo verso, il protagonista riflette sulle sue aspettative nei confronti della persona amata e sul proprio senso di inadeguatezza nel soddisfarle. Si chiede se avrebbe dovuto dimostrare di essere diverso dagli altri per mantenere viva la relazione, ma ammette la propria incapacità di farlo. Questo verso suggerisce una consapevolezza del protagonista della propria unicità e delle difficoltà nel conformarsi agli standard sociali.
Mi dico “Passa, Marco, passerà col tempo…”: Questo verso riflette il dialogo interiore del protagonista, che cerca di convincersi che il dolore e la sofferenza passeranno col passare del tempo. Il protagonista si rivolge a se stesso usando il proprio nome, indicando una sorta di autoconsolazione. Tuttavia, il tono del verso suggerisce una mancanza di convinzione o fiducia nella propria affermazione, evidenziando il persistere del dolore emotivo.
Ma poi non passa mai ed è già domani: Questo verso contrasta la speranza espressa nel verso precedente, indicando che nonostante il protagonista cerchi di convincersi che il dolore svanirà, in realtà continua a persistere nel tempo. L’idea che “non passa mai” suggerisce una sensazione di stagnazione e impotenza di fronte alla situazione emotiva del protagonista.
Ed ogni giorno passa, sì, ma passa lento: Qui il protagonista riflette sul trascorrere del tempo, notando che anche se i giorni scorrono, lo fanno a un ritmo estremamente lento. Questo verso sottolinea il peso del dolore emotivo e il senso di angoscia che il protagonista prova nel veder passare il tempo così lentamente, mentre lotta per superare il dolore.
Ed ogni giorno, i giorni, questi versi e i sogni / Restan vani: Questo verso conclude il ritornello sottolineando la vanità del passare del tempo. Il protagonista riflette sul fatto che nonostante i giorni trascorrano e i sogni persistano, tutto sembra essere inutile e privo di significato. Questo verso suggerisce una sorta di disillusione e disperazione del protagonista di fronte alla sua situazione emotiva, evidenziando la sua incapacità di trovare sollievo o consolazione nel tempo che passa.
Devo bere per dimenticarmi / Che devo bere per addormentarmi: Il protagonista esprime il suo bisogno di bere per dimenticare e addormentarsi, suggerendo che l’alcool funge da meccanismo di fuga dalla realtà e dalla sofferenza emotiva legata al ricordo della persona amata. Questo verso riflette la lotta interna del protagonista nel cercare di evitare i pensieri dolorosi.
Sennò finisco ancora per parlarti / Che, poi, è tutto quello che ho da darti: Qui, il protagonista riflette sul fatto che finisce sempre per parlare alla persona amata, nonostante sappia che non può più avere nulla da lei. Questo verso evidenzia la difficoltà del protagonista nel distaccarsi emotivamente dalla persona amata, nonostante sia consapevole dell’inutilità di comunicare con lei.
E, forse, è un bene che non sai amarmi / E, forse, amarti non è ‘sto cantarti: Questi versi suggeriscono un senso di rassegnazione da parte del protagonista nei confronti dell’amore non corrisposto. Il protagonista ammette che forse è meglio che la persona amata non lo ami, e riflette sul fatto che amarla potrebbe non essere così romantico come si potrebbe pensare.
Ma glielo spieghi tu ai miei accordi / Che son fraintendimenti i nostri ricordi?: Qui, il protagonista riflette sui ricordi condivisi con la persona amata, suggerendo che forse non sono stati interpretati correttamente. Questo verso evidenzia una sorta di ambiguità o incertezza nei confronti della relazione passata e dei ricordi ad essa legati.
E intanto spreco passi per un parco / Ed è anche meglio che non te ne parli / Di quante volte, con il cuore infranto, / Su una panchina, aspetto che mi guardi: Questi versi descrivono il protagonista che cammina in un parco, riflettendo sul fatto che è meglio non parlare alla persona amata di quanto sia stato ferito. Il protagonista ammette di aver passato molto tempo a aspettare che la persona amata lo guardi, suggerendo una sorta di speranza irrealistica o di attesa per un segno di affetto.
E, forse, è inutile un altro tatuaggio / E, forse, è stupido sperare ancora / Ma, forse, “inutile” è come son fatto / E, forse, “stupido”, poi, è già qualcosa: Questi versi riflettono sulla futilità di cercare conforto attraverso un altro tatuaggio o la speranza per un futuro migliore. Il protagonista ammette che forse è parte della sua natura cercare qualcosa di inutile o sperare contro ogni ragione, suggerendo una sorta di autoconsapevolezza e autoaccettazione.
Devo bere per dimenticarmi: Il protagonista ripete il bisogno di bere per dimenticare, suggerendo che l’alcool sia diventato un mezzo per evadere dalla realtà e dalla sofferenza emotiva legata alla persona amata. Questo verso riflette la lotta interna del protagonista nel cercare di sopprimere i sentimenti dolorosi.
Che mi va bene anche se non ritorni: Qui, il protagonista accetta il fatto che la persona amata potrebbe non tornare, eppure si dice disposto ad accettare questa eventualità. Questo verso suggerisce una sorta di rassegnazione o accettazione della situazione attuale, nonostante il desiderio profondo di riconciliarsi con la persona amata.
Ché tanto i giorni resteranno vani: Questa frase riflette un senso di fatalismo o disillusione da parte del protagonista, suggerendo che non importa quale sia l’esito della situazione, i giorni continueranno a essere privi di significato o vuoti. Questo verso suggerisce una sorta di pessimismo nei confronti del futuro.
E mi sta bene anche se non mi ami: Qui, il protagonista accetta il fatto che la persona amata potrebbe non ricambiare i suoi sentimenti, eppure si dice disposto ad accettare questa eventualità. Questo verso riflette una sorta di autoaccettazione da parte del protagonista, che sembra essere arrivato a una sorta di pace interiore nonostante il rifiuto dell’amore da parte della persona amata.
Mi dico “Passa, Marco, passerà col tempo…”: Il protagonista si rivolge a se stesso, cercando di convincersi che il dolore e la sofferenza passeranno col tempo. Questo verso riflette un tentativo di autoconsolazione e di incoraggiamento interiore per superare la situazione difficile.
Ma poi non passa mai ed è già domani: Nonostante il tentativo di convinzione precedente, il protagonista constata che il dolore e la sofferenza non svaniscono come sperato e il tempo sembra non avere alcun effetto sul suo stato emotivo. Questo verso riflette una sorta di disillusione o frustrazione rispetto alla durata della sofferenza.
Ed ogni giorno passa, sì, ma passa lento: Questa frase evidenzia il contrasto tra la percezione del tempo del protagonista e la sua realtà. Sebbene i giorni continuino a passare, il protagonista percepisce che il tempo scorre lentamente a causa del suo dolore e della sua angoscia emotiva.
Ed ogni giorno, i giorni, questi versi e i sogni: Qui il protagonista fa riferimento alla natura ciclica della sua sofferenza, che si ripete giorno dopo giorno. Questo verso suggerisce che il dolore e il tormento emotivo rimangono costanti nella vita del protagonista, influenzando persino i suoi pensieri e i suoi sogni.
Mi dicon “Passa, cazzo, passerà col tempo…”: Il protagonista si rivolge nuovamente a se stesso, ma questa volta in modo più assertivo e frustrato. Questo verso riflette la lotta interiore del protagonista tra il desiderio di superare il dolore e la realtà del suo persistere.
Ma poi non passa mai ed è già domani: Si ripete il tema dell’inefficacia del tempo nel lenire il dolore emotivo del protagonista, rafforzando il senso di frustrazione e impotenza.
E ogni secondo, qui, mi sembra che sia eterno: Qui il protagonista esprime il suo senso di disperazione e la percezione distorta del tempo, suggerendo che ogni momento di sofferenza sembra essere prolungato e interminabile.
Ed ogni giorno, i giorni, questi versi e i sogni / Restan vani: Il ritornello si conclude con il ritorno al concetto di vanità, sottolineando la sensazione di inutilità e vuoto della sofferenza del protagonista. Nonostante i giorni passino e i sogni persistano, il protagonista rimane intrappolato nel ciclo di dolore e disillusione.
“Vani” è una canzone che affronta con grande intensità emotiva il tema del dolore e della sofferenza legati a un amore perduto. Attraverso versi profondi e penetranti, il protagonista esprime il suo struggente desiderio di dimenticare e superare il dolore, ma allo stesso tempo si scontra con la realtà implacabile della persistenza della sofferenza. La lotta interiore del protagonista tra la speranza e la disillusione è resa evidente attraverso le sue riflessioni sul tempo e sulla vanità del suo dolore. Con una combinazione di sincerità, vulnerabilità e potenza emotiva, “Vani” cattura in modo magistrale il tormento di chi cerca di affrontare un amore perduto e il senso di impotenza di fronte alla sua persistenza.


SPARTITO
Coming Soon
ACCORDI
DEMO & REGISTRAZIONI DI PROVA
Coming Soon

VIDEO
Coming Soon
CREDITI
Music and Lyrics by Marco Delrio
CONTACTS
Mail: delriomarco.md@gmail.com
Telegram me @mvrcodelrio
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disclaimer: Gli articoli presenti in questa sezione del blog includono analisi di poesie effettuate dall’intelligenza artificiale. È importante tenere presente che le interpretazioni artistiche e letterarie sono spesso soggettive e possono variare notevolmente da persona a persona. Le analisi fornite dall’intelligenza artificiale sono basate su modelli di linguaggio e dati storici, ma non riflettono necessariamente l’unico o il “vero” significato di una poesia. Le analisi dell’intelligenza artificiale possono offrire prospettive interessanti e nuove su opere letterarie, ma non dovrebbero sostituire l’approccio critico umano o l’interpretazione personale. Si consiglia agli utenti di prendere in considerazione le analisi dell’intelligenza artificiale come un punto di partenza per la riflessione e il dibattito, piuttosto che come un’opinione definitiva. Si prega di ricordare che l’arte, compresa la poesia, è aperta a molteplici interpretazioni e sfumature, e il piacere della sua scoperta deriva spesso dalla libertà di interpretazione personale. Inoltre, l’intelligenza artificiale potrebbe non essere in grado di cogliere completamente l’aspetto emotivo o contestuale di una poesia, il che rende ancora più importante considerare le analisi con una mente aperta e critica.

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