18/02/1924 – Ore 08:13 – #234
Fuor della fabbrichetta di Closewall a gittar qualche parola pe’ scorrer il tempo giacché son di lungo anticipo rispetto l’appuntamento prefissato. Chi sa s’il manualno d’oratoria ch’ho sfogliato ‘n carrozza giungendo qui potrà già fornirmi qualche fruttuoso risultato. A Closewall prevedo un breve intervento poiché la responsabile del reparto dei carburanti a freddo, Hillary Swift, ha sempre palesato una collaborazione intraprendente e cordiale, fornendomi tutte l’informazioni ch’abbisognavo. Inoltre apprezzo che presenzi perfino oggi ch’è dì di festa. A questo proposito, quissà pe’ l’aver maginato uno scorrer dell’impieghi decisamente più fluido, non feci alcuna fatica in la levata presta, al primo trillo della sveglia. La quiete surreale ch’avvolgeva Lylcoin mi par sempre un presente ne’ mie’ fini di settimana che dedico all’obbligazioni, obliando per giunta la mole titanica di fabbriche ch’ho da raggiunger oi. Poco male. Stamane, inoltre, aveo incipito un bozzetto della mappa della Britannia quasi per dar un contesto a molte delle località e direzioni che vo’ listando ‘n queste pagine ma con molte probablità ho limitato di molto le dimensioni dello schizzo e anche solamente puntinando due o tre paesi rilevanti vo’ prendendo mezza contea di Bolinthos. Verrò come gestire questo schiribizzo nel meriggio s’il fluire dell’obbligazioni non mi genera noie di sorta. Ho scordato di portar meco pure la sacca che ier Ada m’ha preparato infilandovi ‘l desino in cassettine di latta sicché dovrò contentarmi della prima locanda operativa quando giunge l’ora del mediodì. Di poco mi scoccia poiché per quanto esca satollo delle locande, il sapore delle pietanze domestiche conforta di gran lunga più d’ogni famigliare locanda; che sia pur il tintinnare usuale de’ contenitori, vassapere. Sento il frigolar de’ cancelli echeggiarmi alle spalle, segno ch’ho di che levarmi della panchina ed entrare.
Ore 20:28
È stupefacente com’oi posso fieramente pormi a scriver di tutto lo ch’ho completato in giornata tra l’impiego stracolmo d’obbligazioni e urgenze e l’attività che riservo pe’l torno in Lylcoin. Per total onestà, non son state tabulazioni macchinose ‘n niuna delle fabbriche ch’ho visitato durante l’ore di luce ma i perenni tragitti ‘n carrozza, cada una dissimile dell’altra e ‘n qualche modo di poco peggiore, m’han portato varie volte a divinar che n’avrei terminato ‘l tutto e mi sarei trovato a compilare la lettera di mancanze pe’l signor Tinsteel. Solo una volta m’è capitato ‘n casi due anni di collaborazione con la Frontprice e miro a non addizionarne ulteriori. Seguirà la noiosa elencazione delle località frettolosamente raggiunte oi: Closewall – come detto –, Mannermount, Marqueez, Foxlow, Therys, Lansville, Dwarven Mounts, Streamver, Neckwood, Chesterville, Nutterpyne e Ascum. Ho desinato tra Foxlow e Marqueez, in una locanda d’ottimo aspetto dietro l’angolo della Withon Factory, ove l’accogliente oste m’ha porzionato una teglia di patate e cipolle ben speziata ch’ho accompagnato a due chiare di scarsa qualità. Non mi dilungo sulle minuzie occorse d’un dipartimento all’altro, più per il tedio e l’oggettiva fatica ch’or sol ricorrerli colla mente mi crea. Tuttavia, tra l’attimi salienti del dì, ho di modo apprezzato l’effimere ore soleggiate in Lansville, paesino microbico ben sopra i piè delle montagne di torno la contea – tanto che ‘n son sicuro sia di fatto parte della contea di Bolinthos. Tra le casupole modeste ma di pregevole fattura e gli sparuti vacanzieri oltremodo imbacuccati prevedendo ‘l gelo, v’era un primo saggiar di primavera ch’un dì di tanto non nuoce a niuno. Alla Whiton di Foxlow ho avuto l’occasione di ciarlare pe’ lo ch’ha sembrato un meriggio, ma di fatto furono qualche battito di ciglia, coll’impiegata del banco di ricevimento, della quale, col senno pur del periodo appena scritto, m’invaghii all’istante in la maniera più superficiale a me disponibile, vuolsi per il voluminoso roveto color vaniglia che le appoggiava sulla cucuzza, tenuto ritto di qualche ferretto invisibile, vuolsi per il visino latteo che spigolava quel tanto che basta pe’ definirla mia coetanea, oppur sia ‘l guardo d’oceani di pensieri che tribolavano a starle cheti di dietro le pupille schiarite dal sole del mediodì. Sciocca timidezza sin cagione. Vi tornerò. Novamente in Lylcoin, poscia le mie modeste imprese di torno la contea, ho avuto modo di catalogare alcuni ingredienti procuratimi ne’ mie’ tragitti di paese ‘n paese per poi gittarmi su queste paginette. Ho abbozzato una mappa qualche minuto addietro ma veo che a guardo lucido le proporzioni son di molto errate e quasi comiche; provvederò a schizzarne qualch’altra versione e copiarle ‘n una di queste entrate ne’ giorni a venire. Discorrerei anche de’ specificità dei carburanti ma par ch’il sonno m’abbia concesso ben questo paragrafo prima d’avventarsi sin pietà sulle mie palpebre.

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