Nonostante la stanchezza per il viaggio, i genitori di Joy le chiesero una passeggiata serale. Il panorama notturno del lago era molto suggessivo e altrettanto inusuale per loro.

Cenarono e si prepararono per la passeggiata. L’aria si stava lentamente rinfrescando e regalava qualche leggera brezza qua e là, così Joy prestò uno dei suoi maglioncini alla mamma, piuttosto freddolosa. Dal suo armadio recuperò poi una strana borsa. Era uno zainetto di piccole dimensioni, quelle che bastano per portare il minimo indispensabile, ma davanti aveva una particolare tasca con un piccolo laccetto.

“Che cos’è questo? Non ho mai visto uno zainetto fatto così” chiese la mamma.

“Questo è il nostro zainetto. Qui riesco a portarci anche il mio micino. Gli metto il guinzaglio e lui si rintana qui dentro. Non scappa mai, eh, però preferisco non rischiare.” Lo avvolse in una copertina senza resistenza alcuna e lo inserì nella sua taschina.

Joy, i suoi genitori e il suo amico a quattro zampe uscirono per la passeggiata. Scesero lungo il viale e si diressero verso il lago. La mamma di Joy constatava passo dopo passo che il piccolo sembrava tutt’altro che intenzionato a scappare, anzi stava molto bene in quella nicchia di tempore. Stringeva gli occhi e si lasciava coccolare dalle carezze di Joy.

Ci vuole per tutti un angolino tranquillo, a volte.

Federica Baldi