Quando Joy si svegliò, era un lunedì di bel tempo.
I raggi del sole iniziavano timidamente a immergersi nel lago. Le montagne invece erano ancora al buio ad attendere che il sole si levasse più in alto.
La vita del borgo si stava lentamente svegliando. I lavoratori più mattinieri si mettevano in marcia e iniziavano a popolare le stradine, le prime botteghe si accingevano ad aprire le loro serrande e la campana suonava il primo rintocco del mattino: erano le 7.
Joy fece colazione e si preparò per recarsi alla bottega, dove aveva appuntamento alle 8 in punto con Densey per portare gli abiti di scena a teatro, dove si sarebbe svolta la prima prova generale.
Scese in paese e percorse la solita passeggiata che porta al lago. Si soffermò più volte a guardarlo, quasi come a volerne respirare la tranquillità che emanava.
Arrivata alla bottega provò ad aprire la porta ma era ancora chiusa. “Densey non sarà ancora arrivato” pensò, così si sedette sui gradini in attesa del suo arrivo.
Una sagoma familiare fece capolino dalla strada. Non riusciva a distinguere bene i lineamenti poiché nascosti dai riflessi del sole, ma ben presto si avvicinò a sufficienza per poter capire chi fosse.
Era Corter, anche lui altrettanto mattiniero e impaziente per l’avvicinarsi dell’evento.



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