Pagine Piene per Zucche Vuote #42

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Le infanzie difficili costano care a tutti. Si pagano quando si diventa grandi, o forse quando si realizza che lo si è dovuti diventare troppo presto.

Essere la prima della classe non sempre bastava, o meglio, quasi mai. L’unico brutto voto di interi mesi di scuola pesava più di tutti i bei risultati di tutto il resto dell’anno, e questo aveva fatto sì che Joy crescesse con la paura di sbagliare. Tra il fare rischiando di sbagliare e il non fare, Joy preferiva non fare. Aveva imparato ad analizzare bene pro e contro di ogni situazione nuova, forse proprio per dirsi che visti i contro che si presentavano, non intraprenderla sarebbe stato meglio.

Quasi aveva paura di buttarsi nelle novità, era come frenata. Invidiava tutti coloro che erano abbastanza temerari da farlo senza troppe preoccupazioni, e appariva sempre come la più timorosa di tutti, preferiva stare in disparte e non farsi notare.

Nel suo piccolo e isolato mondo coltivava la sua grande mente giorno dopo giorno. Era intelligente e sensibile, due qualità spesso in contrasto tra loro. La sua bontà la portava a sempre a curarsi del prossimo, qualunque egli fosse. Aiutava tutti, indistintamente, anche coloro che stentavano a ricambiare la sua gentilezza e non avrebbero meritato così tanto del suo tempo.

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