Quella mattina il tempo era piuttosto uggioso. Il giorno del debutto si avvicinava, ma Joy non si sentiva per niente bene. Probabilmente un’influenza passeggera, nulla di preoccupante, ma a malincuore dovette restare a casa. Telefonò a Densey per avvisarlo della sua assenza e restò nel letto a riposare. Dormì ancora un paio d’ore, poi si sedette sul letto con il suo micetto al capezzale e si rilassò un po’ con le fusa date dalle sue carezze.
Si fece ora di pranzo e sentendosi meglio decise di alzarsi per prepararsi un piccolo pasto, quel che bastava per non tenere lo stomaco troppo vuoto. Il resto del pomeriggio passò tra un buon libro e qualche tisana, finché non sentì suonare alla porta. Era Densey, passato ad assicurarsi che Joy stesse meglio e a lasciarle le locandine dello spettacolo consegnate da Corter. Tra i fogli c’era anche una fetta di crostata, preparata da Densey proprio quella mattina.
Fu un regalo inaspettato, le scaldò il cuore.
Ed era buona!



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