Densey chiuse la porta e aiutò Joy a rimettere a posto l’abito di Bark.
La curiosità di Joy era tanta, ma si limitò a un’umile espressione di gioia per la prova abito riuscita. Densey colse l’occasione per farle ancora un sincero complimento per il suo impegno e approfittò dell’orario per invitarla a pranzo. La mattinata era stata impegnativa e meritavano un buon pasto.
Scelse una buona locanda in riva al lago, sperando che potesse esserle di gradimento. Lei, che a osservare quel panorama perdeva ogni misura del tempo, riuscì a rispondergli di sì senza dire una parola.
Ordinarono un buon antipasto e poi un’unica portata della polenta tipica del posto, un cibo che mette di buon umore pancia e mente.
“Conosceva già Bark, quindi?”
“Sì, è stato un grande amico e compagno di avventure di mio papà. Abbiamo vissuto tante esperienze insieme sin da quando ero piccolo. Nel frattempo io sono diventato adulto e mio papà non c’è più da diversi anni, ma nonostante questo la nostra amicizia si è evoluta con noi. E’ un tipo burbero, ma molto buono. Non lo vedevo da diversi mesi, ma conoscendone un po’ il carattere, sapevo che la parte nello spettacolo quasi sicuramente sarebbe stata sua. Chi più di lui poteva interpretare il ruolo di un signorotto buono e docile ma altrettanto egocentrico, buffo e viziatello?”
Joy e Densey si guardarono e sorrisero. Densey era riuscito a dipingere perfettamente il signor Bark, e finalmente era riuscito a togliersi la giacca di semplice bottegaio per raccontare qualcosa di sé a Joy.



Lascia un commento