29/01/1924 – Ore 05:59 – #214
Ier ha scorso sin intoppi di sorta, nonostante il principio di mali che percepivo durante la mane, quissà assopito dalla cautela con cui ho rifocillato lo stomaco e i polmoni e, chi lo sa, dal tepore affettivo che Lily trasporta seco in le sue visite sporadiche. Con ella ci siam tuffati in vari oggetti di studio e approfondimento e m’ha giovato notar come talvolta l’entusiasmo per tali s’affianca al mio d’ora per codeste, vuolsi per l’imprinto che v’appongo e ‘l tentativo in cui m’espongo per incalzarla nell’accorgimenti dell’interessanti e, sovente, implicite conseguenze o sfacettature che tali oggetti ‘ncor dipingono sui dì attuali. Percepirò una crescente nostalgia per il meriggio d’ieri che tenterò di ovviare con una rincarata corrispondenza di riguardo nella speme ch’ella possa trarne beneficio. S’ha da vedere, tuttavia, ‘n quanto le sue settimane non discostano di parecchio dalle mie ‘n quanto a obbligazioni, sebbene di dissimile natura. Io, per altro canto, debbo gittarmi di tutto capo ‘n vari aggiustamenti diari, di massimo concernenti il coerente approccio all’impiego e alla gestione delle mire espansionistiche del mio signorato ‘ncor embrionale. Nulla d’ingarbugliato, badasi, per il momento, sebbene sia giunto alla conclusione ch’’alcuni traguardi da me posti ‘n specifiche locazioni possono ser carpiti solo coll’attuazione istantanea d’alcune solitanze e fatiche che non debbono più dipendere dall’inerzia posponente del mio esser umano. Di questo, quissà prende parte pure tale mio coscienzioso apporto sostanziale nel sparpagliare inchiostro su queste carte, com’a modo di ribadimento della solidità de’ mie’ prìncipi. Sta per vero che mi par di stoccare ‘l doppio della merce in la mia gerla con ogni più minuto attrito che sopporto nello sforzarmi all’agire. Le letture cui mi dedico cotidianamente paion esser il filone conducente corretto, se rivango ‘n questi appunti con esse ‘n mente e, di pronto tali finiscan d’esser di ‘sì tanta ispirazione, con l’ottimismo che mi si concede, porrìa ben sperare che quest’ultime caratterialità mi rimangan pese al fare. Di tanto m’aggraderebbe parlare ora ch’il polso s’affacenda sulla carta sin i reumi di principio che tante storie han eliso ‘n partenza per altri ma, orora ch’il dì e la settimana s’illuminano di tempo da colmare, m’ho da rappuntarmi pe’l gelo e tener parola ai giuramenti che vado facendomi ‘n ogni silenzio cogitabondo. Ché sì che si cangia ‘n un momento solo ma s’ha da cangiare ‘n ogni momento d’ogni momento.
Ore 07:45
Ricorro, or che la carrozza ondeggia verso la contea di Greenrice, su alcune nuove che mi son giunte via posta coll’aggiornamenti ormai necessari del primo giorno della settimana. Paul Watson, il corriere della corrispondenza del mio quartiere di Lylcoin, è ben consapevole delle mie levate preste e m’appunta sempre come inizio del suo turno mattutino ‘sì che l’urgenze eventuali non tardino un dì aggiuntivo scusate dall’abbondanza di obliabili che scalpita nella sua cesta. M’è giunta una missiva d’Allison colla richiesta d’un rimborso pecuniario per alcuni interventi alle giumente ch’ella addestra. Provvederò a disporre una quota di almeno due ori riguardo appuntandomi di registrarle nel mio archivio predisposto. Restan ancora, se la memoria non mi travia dal vero, una mezza dozzina d’ori di debito ‘n tutto. D’altra parte della regione, per vero ‘n un’altra, Juliet m’annota ch’ha programmato un viaggio fori dal grigiume di Chasenut, sebbene le motivazioni ‘ncor mi paion poco esplicite e seguiterò attendendo ch’esplichi ulteriori dettagli, se necessari. Annie, da Gersburg, m’ha comunicato che son necessari alcuni registri finanziari con decorso a due anni fa vedutisi alcuni refusi nelle richieste di agevolazioni che entrambi solitiamo spedire al consolato; m’ho da dissotterrare alcune carte che s’il ciel vuole non dovrìa rubarmi più d’una giro di lancettina. Un telegramma del signor Tinsteel, inoltre, m’avverte che m’incontrerà in Greenrice o ‘n uno de’ paesotti ch’in giornata visiterò, per un breve colloquio informativo sull’ennesimo cliente esigente e ‘l concordato piano d’azione ch’avremo d’intraprendere. Temo poche buone nuove.
Ore 20:01
M’ero promesso di tornar su queste carte apponendo appropriate note di riguardo sulla mia agendina diaria e, casi appena inaspettatamente, mi vedo completar l’ennesimo proposito della giornata. Mi posso ritener soddisfatto dell’operato d’oggi e confido di molto ‘n una costanza cementificante pe’ i dì a venire. La giornata lavorativa s’è smossa nel gelo brumoso d’una nervosa Lylcoin ch’ha spinto via ‘l sottoscritto e Stewart verso Sheerburg, la prima tappa delle nostre obbligazioni, ‘n un sballottato tragitto ‘n carrozza che ha forgiato nove connessioni sociali e personali col mio compagnatore quanto faticato le nostre membra fin dalle prime ore di sole. A Sheerburg, un modesto borgo di caprari e taglialegna, abbiamo visitato tre fabbriche di carburante per svolger le consuete mansioni inventariali che tanto m’impegnano le settimane. Nulla di eccessivamente complicato, come già dissi spesse volte, ma ‘l compenso retribuitomi non appesa l’altro piattino della bilancia se debbo pure rivolger molte attenzioni a Stewart che n’ha ‘ncor preso lo spiglio necessario pe’ far fruttar queste migrazioni. Da Sheerburg ci siam mossi, in seguito, verso, Fleexline e Rommeat, altri due complessi di casupole rustiche gittate tra monti e valli di campi arati che sfoggian brina e silenzi, sempre nella contea di Greenrice, una dell’aree più chete e industriose dell’intera regione. Nulla che valga lo sforzo d’esplicar, pur in queste, salvo l’ottimo discorrere che ci ha preso braccetto longo tutto ‘l far d’oi. Il colloquio mattiniero col signor Tinsteel s’è appalesato ben più lieto de lo ch’avea previsto e ‘l mio superiore m’ha solo costretto a una ricapitolazione dell’interventi previsti per uno dei nostri clienti abituali, la Milkalis Corporation, ambasciatrice agguerrita de’ carburanti a freddo. S’appresta un periodo d’attività che distano dal mio usuale inventariare pe’ cerchiar di torno alcune stravaganze che seguiterò a scomporre ed esplicare ne’ prossimi giorni. Vi sarebbe ben tanto d’altro d’addizionare ma ‘l domani s’approccia carico d’ore blande e ne profitterò per tutto lo ch’ho omesso_ora pe’ la carretta di spossatezza che ‘l buio del vespro m’ha donato sin pietà.
Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”

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