L’infanzia di Joy era stata piuttosto particolare. Era sempre stata una bambina diligente, intelligente e curiosa. Una di quelle bambine che riescono a pronunciare una trentina di “Perché?” al giorno.
Per una serie di avvenimenti si era ritrovata a crescere in fretta, sentendo il peso di tante cose addosso sin da quando era troppo fragile per poterlo reggere. Aveva quasi cresciuto la sorella più piccola, ed era stato bello, le voleva un gran bene ed erano riuscite a legare molto, ma forse questo l’aveva privata di tutto ciò che l’adolescenza comporta: il lato più leggero e divertente delle cose, la curiosità di sperimentare, il divertimento dei pomeriggi trascorsi con i propri coetanei.
Tutto per lei aveva già il peso delle responsabilità. Col tempo l’aveva capito… E sempre col tempo aveva imparato a perdonarsi e riappacificarsi con se stessa.
Nel bene e nel male, senza questo passaggio fondamentale, il resto non sarebbe mai potuto esistere.



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