Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #210

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25/01/1924 – Ore 16:40  – #210

Quissà ‘l cronacar de la giornata, ch’ancora ha d’offrire molte ore, mi desterà lo che serve pe’ non lassarmi trascinar nell’ozio e nel nulla dalla fatica fisica ch’oi mi comanda sin rivali. Son giunto alla Crosspath Factory di Mount Street, in Bolinthos, appena sorgeva ‘l sole, nel gelido crescent vociare della città ch’andava svegliandosi, tra ‘l grigio soffocato e perenne del centro del paese e i rimasugli imbellettati d’una notte ‘n cui non ho reposato come si dovrìa, vuolsi per un bicchiere ‘n più di uisge, vuolsi per qualché d’inconscio che mi son rifiutato d’elaborar propriamente. Claudette era lì che m’attendeva per offrirmi una bevanda calda, alla locanda vicina. Avrei dovuto condividere l’intera mane e un morsetto del meriggio con ella, in un’attività inventariale straordinaria che non effettuavo da molti mesi. I prerequisiti mentali sono esigui ‘n tal tipi d’attività ma la richiesta fisica è alquanto esosa, sopra di tutto considerandosi che giungo da molti giorni sin reposo effettivo dell’impiego, avendo tribolato pe’ fabbriche perfino ‘l sabato e la domenica appena trascorsi. Non v’ho dato tanto peso, d’ogni modo, quissà per non deluder anche l’aspettative di Claudette che necessitava una spalla corpulenta e fremente per completar il tutto ‘n giornata. Sto accusando orora, tuttavia, le limitazioni fisiche e non ho ben compreso qual sia lo scamotaggio di rito ed efficacia ‘n tal caso pe’ non trovarmi a cincischiar in tale commiserazione de’ mio corpo esausto. Mi par chiaro, d’adesso ch’ì mi vi son gettato, che ‘n è lo starnazzare umiliante che sto svanverando ‘n queste pagine, ‘n quanto le palpebre mi paion macigni e ‘l collo mi prega pietà al dover tener ritto un pur esiguo testino. Andrò a nettarmi ‘l viso con getti gelati e macari un dito di spirito rinfocherà anche le riserve d’energia chì so d’aver celate di qualche parte propio per dì come costì. Se tali stratagemmi finiranno per ser fruttuosi, il mio diario lo scoprirà ‘n serata o col lungo monologar dimani, poscia la levata presta che m’attende, causa obbligazioni parecchio simili in diversa fabbrica.

Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”

Deposito Ingredienti di Finitura e Correzione, Crosspath Factory, Mount Street, Bolinthos, 1924


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